Ciliegia della ferrovia, storia della bontà calabrese DE.CO.

Ciliegie calabresi

La ciliegia di Roseto Capo Spulico (Cosenza) può fregiarsi della Denominazione Comunale d’Origine.

Si tratta di un altro riconoscimento di eccellenza che la Calabria ottiene a livello nazionale. Infatti, tante sono le produzioni tutelate e promosse come marchi DOP o IGP oppure DOC e IGT.

A Latina, precisamente a Maenza, c’è stata una competizione tra le migliori qualità di ciliegie italiane. Varie regioni sono state presenti con i loro frutti: dall’Emilia Romagna alle colline di Celleno, in provincia di Viterbo. E la ciliegia della Calabria che vince le competizioni dello stivale è chiamata “Ferrovia”. Il frutto è dolce e succoso e si presenta in forma più grande delle altre ciliegie sul mercato.

La storia della ciliegia della Ferrovia

Perché la ciliegia della ferrovia si chiama così? La storia è ambientata nella provincia di Bari, a Sammichele, precisamente. Siamo negli anni Trenta e, vicino un gabbiotto di un tracciato ferroviario pugliese, nasce un alberello proprio dal nocciolo di una ciliegia. Non si sa bene dove finisca la fantasia e dove inizi la realtà nel racconto popolare, ma pare che il casellante, tale Giorgio Rocco, fosse anche un esperto in agricoltura e fu proprio lui a prendersi cura di questa varietà nuova e prodigiosa.

Tra il 1933 e il 1934, l’inverno fu particolarmente freddo e a febbraio sembrò che l’alberello non potesse sopportare il gelo eccessivo e si pensò che fosse ormai secco.

L’uomo ritenne che la pianta fosse appunto ormai infruttifera, invece appena giunse la primavera essa germogliò nuovamente. Nel 1935 fece il primi frutti, molto più grandi del normale, risultando più resistente di altre tipologie.

Da quel momento in poi, gli agricoltori si dedicarono a queste varietà di ciliegia che venne chiamata “della ferrovia”, giocando sul fatto che il segreto di questo particolare frutto fosse proprio la vicinanza alla ferrovia.

In realtà, si pensa che fu proprio la neve a rendere la pianta più forte delle altre. Altre persone pensarono invece che la robustezza fosse dovuta alla cenere prodotta dalle vaporiere e che faceva da fertilizzante; altri ancora dedussero che la robustezza fosse dovuta al fatto che, essendo vicina ai binari, era difficile da essere raccolta perciò poteva crescere senza essere toccate dalla mano dell’uomo.

In ogni caso, la ciliegia della ferrovia oggi è un orgoglio calabrese della parte dell’alto cosentino, confinante con la vicina Puglia.

Storia della ciliegia in Calabria

Il ciliegio giunse sulla penisola italica grazie a Lucio Licinio Lucullo così spiega Plinio nella sua Naturalis Historia. Lucullo lo assaggiò nel Ponto durante la battaglia contro Mitridate e decise di portare in Patria il “cerasus.”. Si diffuse benissimo in Italia questo frutto di Cerusante , la città dove Lucullio assaggiò il frutto.

In Calabria infatti, tale pianta detta “cirasu” prospera con facilità a partire dalle colline fino ad una certa altitudine,nelle montagne, prediligendo i terreni sciolti, non eccessivamente umidi; i falegnami Calabresi ne apprezzano da sempre il suo legno pregiato si recavano nei tempi opportuni, li sceglievano, li abbattevano e poi facevano essiccare i tronchi , in acqua,al fresco o sepolti nel letame; da essi avrebbero ricavato il legname per mobili di pregio per i ricchi.

La ciliegia di Guardavalle è un frutto diffuso e apprezzato

Tuttavia i suoi frutti erano amatissimi dai Calabresi che li consumavano freschi o li conservavano in molti modi. Inoltre tantissime sono le varietà di ciliegio ma la varietà calabrese di Guardavalle denominato Santa Nucita è speciale per bellezza e gradevolezza. Frutto davvero antico e purtroppo dimenticato attualmente è conosciuto solo a Guardavalle e nello Stilaro. Amato dai bizantini della Vallata dello Stilaro furono loro a conferirgli il nome di ” Nucita “ e significa vittoriosa , derivando da “ Nike”, vittoria e i riferimenti bizantini appunto, non mancano a Guardavalle e alle sue contrade. Il Santa Nucita non è una cultivar selvatica ma domestica , la varietà è stata riscontrata anche in altre zone del Reggino a Campoli, frazione di Caulonia, con la varietà denominata Napoletana ed alla Petrujarica di Delionova, che la ricorda in parte.

Proprietà della Santa Nucita

La varietà Santa Nucita ha una polpa croccante di pezzatura medio- grossa e leggermente amarognolo. Un frutto molto dissetante poiché ricco di acqua e con la preparazione della sua confettura o del rosolio alle ciliegie ricordare l’estate anche durante l’inverno. Questa varietà è adattissima per la conserva cult di questo periodo, preparata da sempre dalle nostre nonne” (Maria Lombardo)

Che siano al naturale o in confettura, le nostre ciliegie sono fatte per essere gustate! Come dice il famoso detto: una ciliegia tira l’altra!

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