Coldiretti: i dazi spingono anche il falso “Made in Calabria”

Soppressata e salame calabrese imitati in USA
Soppressata e salame calabrese imitati in USA

Prodotti “tarocchi” che richiamano esplicitamente la Calabria come ad esempio, soppressata e salame calabrese ma non sfuggono anche richiami ai nostri formaggi

Dal Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, di Cernobbio organizzato dalla Coldiretti al quale partecipa una delegazione della Coldiretti Calabria ritorna prepotentemente, la questione dei dazi che spingono alla cifra “monstre”  di 24 mld di falso Made in Italy in Usa.

La contraffazione in generale costa al “Made in Italy” circa 60miliardi di €uro l’anno. I superdazi americani,  – dichiara il direttore di Coldiretti Calabria Francesco Cosentinifanno perdere competitività sul mercato americano a vantaggio dei prodotti statunitensi e dei Paesi concorrenti non colpiti dalle misure protezionistiche autorizzate dal Wto nell’ambito della disputa tra Usa ed Europa per gli aiuti al settore aeronautico.

Sulla “tavola degli americani dopo i dazi” allestita a Cernobbio fanno bella mostra (si fa per dire!) prodotti “tarocchi” che richiamano esplicitamente la Calabria come ad esempio, soppressata e salame calabrese ma non sfuggono anche richiami ai nostri formaggi. Emerge chiaramente – continua Cosentiniche il fine è di favorire l’industria del falso Made in Italy e costringere l’Unione Europea ad aprire le frontiere ai tarocchi a stelle e strisce. Ricordiamo – aggiunge Cosentiniche la pretesa di chiamare con lo stesso nome prodotti profondamente e qualitativamente diversi è inaccettabile  e rappresenta un inganno per i consumatori ed una concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori.

L’agricoltura e l’agroalimentare della nostra regione, perdono circa un miliardo di euro a causa della contraffazione del made in Calabria.

Un dato allarmante che costa caro alla nostra economia e di conseguenza ai consumatori e produttori. 

La Coldiretti è stata la  prima a chiedere un intervento immediato con risorse adeguate per sostenere le imprese colpite dai dazi ed evitare la perdita di competitività sul mercato a vantaggio dei Paesi concorrenti.

Da Cernobbio, alla presenza di esperti, opinionisti, ed esponenti del mondo accademico nonché rappresentanti istituzionali, responsabili delle forze sociali, economiche, finanziarie e politiche nazionali ed estere Coldiretti rilancia occorre rafforzare i programmi di promozione dei prodotti agricoli nei paesi terzi e concedere aiuti nazionali agli agricoltori che rischiano di subire gli effetti di una tempesta perfetta tra dazi Usa e Brexit, dopo aver subito perdite notevoli negli ultimi cinque anni a causa dell’embargo totale della Russia”.