Esplorando il fascino del picchio nero nel Parco Nazionale del Pollino: tra tambureggiamenti e richiami, la vita segreta del più grande picchio europeo
Il Parco Nazionale del Pollino, il più vasto d’Italia, custodisce uno degli uccelli più affascinanti e misteriosi: il picchio nero. In questo articolo, esploreremo le peculiarità di questo straordinario animale e condivideremo suggerimenti su come avvistarlo nel suo habitat naturale.
Conosciuto scientificamente come Dryocopus martius, il picchio nero è il più imponente tra i picchi europei, con dimensioni che oscillano tra i 45 e i 55 cm e un’apertura alare di 67-73 cm. Il suo piumaggio nero lucente è caratterizzato da una macchia rossa sulla nuca nei maschi e sulla sommità della testa nelle femmine. Dotato di un becco robusto e appuntito, ideale per scavare buche nei tronchi degli alberi, il picchio nero utilizza una lingua lunga e appiccicosa a forma di arpione per catturare gli insetti sotto la corteccia.
Questo maestoso uccello abita le foreste mature di latifoglie o miste, dipendendo da alberi antichi e in decomposizione per la sua sopravvivenza. La sua dieta variegata include formiche, insetti, larve, semi, bacche e frutti, con la possibilità di predare anche uova e nidiacei di altri uccelli. Il picchio nero, territoriale e monogamo, difende il suo dominio con richiami potenti e tambureggiamenti sui tronchi.
La formazione della coppia avviene in inverno, e questa unione persiste per tutta la vita. La costruzione del nido avviene in primavera, con la femmina che depone 3-5 uova bianche, incubate da entrambi i genitori per circa 12 giorni. I piccoli, nati ciechi e senza piume, vengono accuditi dai genitori per circa un mese, prima di essere pronti a lasciare il nido.
Il picchio nero è una specie protetta e vulnerabile, minacciata dalla perdita e frammentazione del suo habitat, dal degrado delle foreste, dalla caccia illegale e dalla competizione con altre specie. In Italia, la sua presenza è limitata ad alcune aree montuose del nord e del sud, con una stima di circa 1500-2000 coppie. Nel Parco Nazionale del Pollino, troviamo una delle più significative popolazioni del sud Italia, stimata tra le 100 e le 150 coppie, grazie all’ambiente ideale offerto dal parco, ricco di biodiversità e boschi secolari di faggio, quercia, castagno e pino loricato.
Per avvistare questo straordinario uccello nel Parco Nazionale del Pollino, è essenziale essere pazienti, silenziosi e rispettosi. Il periodo ideale va da marzo a giugno, quando gli uccelli sono più attivi e vocali. Scegliete un’area boschiva con alberi vecchi e danneggiati, preferibilmente vicino a un corso d’acqua.
L’uso di binocoli o macchine fotografiche può migliorare l’osservazione dei movimenti e dei colori del picchio nero. Ascoltate il suo richiamo, simile a un grido acuto e penetrante, o il suo tambureggiamento, simile a una raffica di colpi di mitra. Importante è evitare di disturbare gli uccelli, specialmente vicino al nido o ai piccoli.
Il picchio nero, abitante emblematico del Parco Nazionale del Pollino, rappresenta un tesoro di natura e cultura da preservare. Se vi capiterà l’incontro con questo straordinario animale, concedetevi di ammirarlo con gratitudine e rispetto per la bellezza della natura che ci circonda.