Sorical e il patto per l’acqua: innovazione strategica e rinnovato impegno per la gestione sostenibile del servizio idrico in Calabria
Nell’attuale contesto di crisi globale, i cambiamenti climatici rappresentano una minaccia sempre più pressante per la sostenibilità ambientale e l’approvvigionamento idrico. In risposta a tale sfida, un gruppo di aziende eccezionali nell’industria idrica italiana, tra cui Sorical, associate all’organizzazione Utilitalia, si è unito per affrontare le sfide emergenti e mettere le proprie competenze al servizio dell’Italia.
Sorical, una delle aziende leader nel settore, ha firmato il “Patto per l’Acqua”, un’iniziativa volta a sostenere attivamente politiche nazionali per la tutela ambientale e la gestione sostenibile delle risorse idriche. L’obiettivo principale di questo patto è garantire la resilienza delle reti e dei sistemi di approvvigionamento, assicurando ai cittadini servizi idrici universali e di alta qualità, pronti ad affrontare le sfide future.
Cataldo Calabretta, amministratore unico di Sorical, ha sottolineato l’importanza del collegamento della Calabria con importanti gestori nazionali, evidenziando l’inizio di un processo volto a razionalizzare ed ottimizzare l’efficienza del servizio idrico su tutto il territorio regionale. Parallelamente, il direttore generale della società, Giovanni Marati, ha enfatizzato l’impegno di Sorical nel raggiungimento degli obiettivi del Patto, soprattutto nell’aggregazione dei comuni calabresi sotto una gestione integrata del servizio idrico, considerando le risorse idriche e i bacini idrici della regione come opportunità chiave per ottimizzare l’uso sostenibile della risorsa.
Il Patto per l’Acqua ha visto la partecipazione di numerose aziende di rilievo nel settore idrico, tra cui A2A, Hera, Iren e Suez, che si sono impegnate a sostenere investimenti adeguati per affrontare le sfide derivanti dai cambiamenti climatici. Il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini, ha sottolineato l’importanza di tale impegno da parte delle aziende nel garantire investimenti adeguati, sottolineando anche l’importanza del supporto governativo in questo percorso fondamentale.
Sebbene gli investimenti nel settore idrico siano aumentati significativamente negli ultimi anni, raggiungendo i 4 miliardi di euro annui con una media di 56 euro per abitante, c’è ancora un divario significativo rispetto alla media europea, che si attesta a 82 euro annui per abitante, raggiungendo addirittura i 100 euro in alcuni Paesi virtuosi. In particolare, nei territori in cui non operano soggetti industriali, come nei 1.519 comuni e per gli 8 milioni di cittadini che ancora dipendono da gestioni comunali con budget limitato, gli investimenti rimangono notevolmente bassi, con una media di soli 8 euro all’anno per abitante. Una situazione che richiede interventi decisi e mirati da parte del governo e delle aziende del settore per garantire un futuro sostenibile e resiliente per l’approvvigionamento idrico del paese.
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