Inaugurazione della statua di Scanderbeg, simbolo di amicizia tra Italia e Albania
SAN BASILE (CS), 5 MAG 2024 – Si è svolta ieri l’inaugurazione della maestosa statua equestre raffigurante l’eroe nazionale albanese Giorgio Castriota Scanderbeg. Alta sei metri e realizzata in bronzo dallo scultore albanese Ardian Pepa, questa imponente opera è la più grande mai realizzata in Italia a ritrarre Scanderbeg.
All’evento ha presenziato il presidente della Repubblica d’Albania, Bajram Begaj, in visita in Calabria per incontrare le comunità arbereshe. Durante l’incontro con i giornalisti, il presidente Begaj ha condiviso il suo sentimento di emozione nel vivere questi giorni in Calabria, sottolineando l’importanza della storia e della cultura che legano gli arbereshe alla regione. Ha espresso gratitudine verso il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani per il loro sostegno e ha celebrato il centenario della morte di Anselmo Lorecchio, promotore dell’idea di un’Europa unita oltre un secolo fa.
Il sindaco di San Basile, Vincenzo Tamburi, ha descritto l’evento come una giornata di grande festa per l’intera comunità, ringraziando il presidente Begaj per la sua presenza e disponibilità.
L’inaugurazione di questa statua rappresenta non solo un omaggio all’eroe albanese, ma anche un importante momento di rafforzamento dei legami tra Italia e Albania, sottolineando l’importanza della cooperazione e del partenariato strategico tra i due paesi che affondano le radici nella storia condivisa.
Eroe nazionale albanese e simbolo di resistenza
Giorgio Castriota, noto come Scanderbeg, rappresenta una figura leggendaria nell’epopea balcanica del XV secolo. Nato a Sinë nel 1405, Scanderbeg ha lasciato un’impronta indelebile nella storia come condottiero, patriota e principe albanese che ha guidato la sua gente nella ribellione contro l’occupazione turco-ottomana dell’Albania. La sua figura è intrisa di mito e storia, celebrata attraverso vari nomi nelle diverse lingue e culture che lo hanno conosciuto.
Scanderbeg era più di un semplice leader militare; era un diplomatico astuto e unificatore dei principati albanesi. Attraverso la sua abilità strategica e il suo nobile lignaggio, riuscì a unire le forze albanesi, dando vita a una strenua resistenza che fermò per due decenni l’avanzata dell’Impero ottomano verso l’Europa. Questo straordinario atto di difesa ha suscitato ammirazione e riconoscimento anche oltre i confini albanesi.
Per il suo coraggio e la sua dedizione alla causa, Scanderbeg ricevette l’appellativo di “Athleta Christi et Defensor Fidei” (Atleta di Cristo e Difensore della Fede) da papa Callisto III. Tale titolo non solo sottolineava la sua ferma resistenza contro l’invasione islamica, ma ne riconosceva anche il valore spirituale. Inoltre, papa Pio II lo paragonò ad Alessandro Magno, confermando così la grandezza delle sue imprese.
La sua figura non si è limitata a incarnare la lotta per la libertà dell’Albania, ma ha anche ispirato generazioni successive di scrittori, artisti e intellettuali. La sua storia ha permeato le arti, la letteratura e ha contribuito a plasmare l’identità nazionale albanese, specialmente tra la diaspora in Italia. Il suo leggendario coraggio ha influenzato anche la civiltà romantica europea, dimostrando l’universalità del desiderio umano di libertà e indipendenza.
Oggi, il nome di Scanderbeg rimane un simbolo di orgoglio nazionale per il popolo albanese, una costante fonte di ispirazione per coloro che lottano per la giustizia e la libertà in tutto il mondo. La sua eredità continua a vivere attraverso le generazioni, testimoniando il potere della resistenza e della determinazione contro ogni forma di oppressione.