Fiorita (Cambiavento), verde pubblico: “Servizio disastroso”

Catanzaro verde pubblico
Catanzaro verde pubblico

Il verde è il colore più di tendenza al momento in Italia. Il verde è anche il problema principale della città. Per più di un anno il servizio è stato talmente disastroso da costringere l’amministrazione Abramo (la stessa che aveva deciso di esternalizzare il servizio e aveva esultato al momento dell’aggiudicazione dell’appalto) a rescindere con l’Ati vincitrice e a far subentrare la seconda in graduatoria. La soglia di incuria e di degrado è stata così elevata da spingere l’attuale assessore al ramo a chiedere scusa pubblicamente ai cittadini. Stessa accortezza non ha avuto chi per molti anni nella passata consiliatura ha avuto in mano la delega, ossia lo stesso sindaco. E se molti consiglieri della maggioranza ora esultano per la normale applicazione del contratto, come fosse un evento epocale lo svolgimento della attività, un semplice giro per la città ci lascia alquanto perplessi.

Sì, perché al netto dello stradario degli interventi disegnato per tenere buoni tutti i componenti della maggioranza, asserragliati nei loro feudi elettorali, e non sulla base di una normale programmazione, ancora ci sfugge chi debba fare cosa. La Verdidea, la nuova ditta, fin quanto può spingersi, o meglio, fin quanto possono spingersi gli altri ad intervenire in luoghi ricompresi nel capitolato speciale d’appalto. Si guardi a villa Margherita dove a turno gli operai della Catanzaro Servizi e di Calabria Verde danno un abbondante sostegno. Il Comune paga queste società pubbliche? I cittadini pagano due volte lo stesso servizio? Prima al privato e poi agli enti di supporto? Poi c’è la Si.eco, che ha altre competenze sul diserbo, ad esempio ai margini delle strade. Come mai troviamo mezzi e persone della società del Comune a fare il lavoro che dovrebbe fare la Si.eco? Forse sarà il recente incarico conferito a Luigi Siciliani ad aver reso questo connubio fra pubblico e privato sempre più stretto, benché ovviamente ancora sostenuto sempre e solo con i soldi del pubblico?

Una recente nota di un’associazione ha giustamente evidenziato che di queste cose sarebbe opportuno parlarne in consiglio comunale, magari in una sorta di question time. Ma purtroppo stiamo ancora aspettando che sia convocato il consiglio comunale che doveva decidere sulla proposta del question time … Chissà, allora, quanto dovremo aspettare perché il verde, in questa città, divenga un colore trasparente.

Nicola Fiorita