Cosa resterà delle due intense Giornate Internazionali di Studio dedicate ad Emilia Zinzi? La sintesi perfetta nelle parole di uno studente del liceo classico Galluppi, Destro Manfredi: “Seguire i passi della studiosa è stato molto significativo per noi giovani perché ci ha dato la consapevolezza che abbiamo il dovere di combattere contro le persone che non tengono al patrimonio culturale del nostro paese e di lottare a tutela del nostro territorio”.
Grande soddisfazione da parte di Maria Saveria Ruga e Giovanna Capitelli, curatrici del progetto “Emilia Zinzi (1921-2004). Storia dell’arte, tutela e valorizzazione dei beni culturali in Calabria”, promosso dall’Associazione Culturale “Emilia Zinzi”, che ha l’obiettivo di catalogare e digitalizzare l’Archivio Fotografico del Fondo “Emilia Zinzi”: “Abbiamo percepito un grande entusiasmo ed energia e pensiamo già alla seconda edizione, con il coinvolgimento di studiosi internazionali”.
Ieri, nella giornata conclusiva, svoltasi al Parco Scolacium di Roccelletta di Borgia, tantissimi gli studenti provenienti dall’Università della Calabria, dall’Accademia di Belle Arti e dal Liceo Classico Galluppi.
Molto coinvolgente la tavola rotonda finale alla quale hanno preso parte alcuni componenti del Comitato scientifico del progetto che hanno ricordato tra ricordi, sorrisi e commozione la studiosa.
“Aveva preso un impegno morale con la sua Terra, di divulgarne la conoscenza – ha ricordato l’architetto Guido Mignolli.
“Un sogno che si realizza – ha affermato Fabio Tassone della Biblioteca del Pontificio istituto orientale – quello della digitalizzazione del suo archivio. Lei desiderava che le sue ricerche diventassero fruibili, ben conservate ed anche incrementate da altri studiosi.”
“In questi giorni – ha dichiarato l’archeologo Francesco Cuteri – abbiamo attraversato luoghi e pensieri della Zinzi. Lei ha sempre lottato, perché da ogni singola pietra – le pietre della Zinzi, come molti le chiamavano – venisse fuori l’umanità. Amava l’esistenza dell’uomo. Emilia Zinzi ha ancora tanto da raccontare attraverso i suoi scritti.”
Cuteri ha guidato alla scoperta del Parco Scolacium e delle vasche di Cassiodoro gli studenti che sono rimasti affascinati dai tesori, spesso da loro sconosciuti, che la Calabria possiede.
E poi le parole di Matilde Zinzi: “Una gioia vedere tutti questi giovani. Lei, che chiamava continuamente all’appello, alla necessità di aprire gli occhi e di impegnarsi per difendere la memoria, sarà stata molto felice di queste giornate”.
Il progetto è finanziato dalla Regione Calabria, all’interno di un protocollo d’intesa siglato dall’Università della Calabria, con la consulenza del Dipartimento di Studi Umanistici, della Bau-Biblioteca di Area Umanistica e della Fototeca Zeri dell’Università di Bologna.
L’iniziativa si avvale delle collaborazioni con il Polo Museale Regionale-MiBAC, Accademia di Belle Arti di Catanzaro Official, Comune di Catanzaro, Fai Calabria, Deputazione di Storia Patria per la Calabria, Fondazione”A. Cefaly”, Liceo Classico Galluppi, Associazione “Italo-Slava”, Associazione La Masnada,UMG – Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro, 4Culture.Srls.
Il Comitato scientifico del progetto è composto da: Matilde Zinzi, Gabriella Donnici, Fabio Tassone, Guido Mignolli, Francesco A. Cuteri, Giovanna Capitelli, Maria Saveria Ruga.
La segreteria scientifica e organizzativa è a cura di Ilenia Falbo.