Uscire dalle corsie dell’ospedale per incontrare i cittadini e promuovere la cultura della prevenzione. Con questo auspicio l’Acalmar- Associazione calabrese malati reumatici onlus – ha promosso l’iniziativa “Vivere con l’artrite”, l’ultimo evento organizzato nell’arco del 2018 nella Città Capoluogo nell’ambito del progetto di volontariato sostenuto da Fondazione Con il Sud e a cura di Anmar.
La manifestazione – presentata ieri nel palazzo provinciale e moderata da Domenico Gareri – è in programma nella mattina di sabato 20 ottobre al Parco della Biodiversità e prevede un momento di dibattito, alle 8.30 nella sala del Musmi, e la possibilità di effettuare visite mediche gratuite nel posto medico avanzato fornito dall’Unità territoriale Calabria del Corpo militare ACISMOM.
Sarà un momento di sensibilizzazione per la conoscenza delle malattie reumatologiche del bambino e dell’adulto nell’ottica di una sanità che vuole andare incontro ai cittadini.
Rosario Pugliano, Presidente dell’Associazione calabrese malati reumatici onlus organizzatrice dell’evento, ha evidenziato che “si tratta dell’ultima tappa catanzarese di un percorso durato tutto l’anno e che ha come obiettivo generale quello di dare supporto ai malati reumatici e difendere i diritti dei pazienti”. Un modello positivo di sinergia e di collaborazione che ha visto i medici dell’Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio protagonisti chiamati ad offrire il proprio contributo alla giornata.
“E’ importante che su questa tematica si registri un approccio sempre più multidisciplinare – ha detto Francesco Cassadonte, direttore dell’UOC Cardiologia – perchè l’artrite è una malattia cronica che ha ricadute su tutto l’organismo e che può comportare un rischio cardiovascolare particolarmente elevato”.
Maria Cirillo, responsabile dell’ambulatorio di reumatologia pediatrica UOC Pediatria, ha sottolineato “gli sforzi profusi negli ultimi anni che hanno consentito di portare la Reumatologia pediatrica anche in Calabria. Si parla di una patologia subdola, per cui spesso la diagnosi arriva in ritardo. L’obiettivo deve essere quello di ridurre l’emigrazione sanitaria e consentire ai nostri pazienti di curarsi nella loro terra”.
Della rilevanza della diagnosi precoce ha parlato, poi, il prof. Clodoveo Ferri, nell’evidenziare che “la rete tra specialisti e amministratori pubblici è fondamentale per offrire un’assistenza più efficace, migliorare la qualità della vita delle persone e, non per ultimo, ridurre i costi della sanità”.
A portare la propria testimonianza è stata anche la paziente Carmen Lamanna che ha voluto condividere un messaggio di speranza e di coraggio per tutti i malati di artrite: “E’ importante non arrendersi mai e far sentire la nostra voce per non essere più costretti a partire e a lasciare le nostre famiglie per curarci”.