È comparso sul popolare quotidiano statunitense The Washington Post un insolito articolo in cui si parla del borgo di Serrastretta. Una piccola realtà abitativa a pochi chilometri da Catanzaro che nel secolo scorso ha visto partenze e mai arrivi. Ancora oggi si presenta come un paese svuotato, a rischio di identità.
L’occasione è stata la visita recente del rabbino americano Barbara Aiello, arrivata nel paese natale del padre. Antonio Abramo Aiello era nato proprio a Serrastretta e si trasferì in America come tanti altri coetanei in cerca di fortuna, nel 1923.
Secondo Barbara Aiello, Serrastretta aveva una formazione culturale e religiosa legata all’ebraismo. Questa poi si è persa nei secoli a causa di una forzata conversione al cristianesimo, snaturando così ciò che erano le radici culturali e identitarie. L’idea di Aiello sarebbe quella di ripopolare il borgo di Serrastretta, aiutando gli ucraini ebrei. Nell’ospitarli ci sarebbe il modo da riconnettere chi è ancora residente nel paese alla religione ebraica.
Giunta nel paese delle serre calabresi, il rabbino americano ha letto le sue preghiere nella Sinagoga di Serrastretta, “L’eterna Luce del Sud“.
Da questa costruzione rustica e minuscola costruita tra le montagne, il rabbino Aiello ha affermato di voler matenere fede a una promessa fatta al padre italo americano. Il desiderio di riconnettere i calabresi alle radici ebraiche che si persero cinque secoli fa quando l’Inquisizione obbligò gli ebrei a convertirsi al cristianesimo.
Durante la primavera di quest’anno, il rabbino ha aiutato alcuni rifugiati ucraini ebrei portandoli a vivere nel borgo di Serrastretta, auspicando in una soluzione permanente.
Barbara Aiello ha raccontato questa sua idea agli abitanti del luogo giunti in Sinagoga. All’interno della costruzione ha mostrato il ritratto di famiglia in cui il padre era solo un bambino.
La figlia Barbara è nata invece a Pittsburgh ed è stata ordinata rabbino, a New York, quando aveva 51 anni. La sua Sinagoga è riconosciuta come affiliata al Movimento di Ricostruzione, una branchia del giudaismo americano.
È stata rabbino in Florida, ma successivamente si trasferì a Milano per qualche anno durante il primo decennio del 2000. In seguito, ha voluto servire la comunità ebraica del paese paterno. Tra le sue attività c’è anche uno spettacolo di pupazzi al fine di divulgare tra i bambini e insegnare loro la tolleranza.
All’età di 74 anni ha deciso di stabilirsi a Lamezia Terme, Catanzaro, dove il padre iniziò a professare la religione ebraica.
L’elemento più significativo, secondo il rabbino, è che tante persone neanche conoscono il legame tra Serrastretta e la religione ebraica. La Santa Inquisizione, durante la metà degli anni 1000, obbligò la popolazione a convertirsi e si sono perse le tracce.
Venendo in contatto con queste famiglie ucraine c’è la possibilità che in questa area si ritorni alle radici, quando le tradizioni – anche religiose – erano trasmesse oralmente.
Tutti i costi per mantenere le famiglie ucraine sono sostenuti da ebrei inglesi e americani. Questi nuclei di rifugiati non intendono lasciare il paese poiché lo ritengono un luogo sicuro ed è stato quasi un miracolo per loro, nelle loro condizioni.
D’altro canto, anche gli abitanti del borgo vorrebbero che queste famiglie dell’est Europa restassero anche dopo la fine del conflitto poiché hanno portato un po’ di vitalità in una realtà morente.
Infatti, la popolazione è passata da 4000 abitanti nel 2001 a 2.900 nel 2020 e con un ripopolamento le nascite potrebbero ritornare nei numeri.
Per chi non lo sapesse, Serrastretta è conosciuta come “il paese delle sedie” poiché nei secoli passati era fiorente la produzione di sedie, anche impagliate, di ottima qualità. Per tanti decenni, gli artigiani locali hanno creato laboratori che passavano da padre in figlio; purtroppo, l’industrializzazione successiva ha portato alla chiusura fino alla completa estinzione di queste piccole aziende familiari.
Il Reverendo di Serrastretta – Luigi Iuliano – ha invitato il rabbino Aiello a leggere il Salmo durante la celebrazione delle Santa Messa, un segnale preciso che significa: nessuna competizione né gelosia.