“Tra me e mio padre non esisteva il ciao. Esistevo io che gli saltavo al collo e lui sorrideva” – Fabrizio Caramagna
Oggi è un giorno speciale, il giorno in cui festeggiamo i nostri splendidi papà. Oggi, però, è anche un giorno un po’ malinconico, a causa dell’emergenza sanitaria e della conseguente quarantena che sta tenendo alcuni di noi lontani dai nostri eroi.
Spesso si sottovaluta l’amore di un padre rispetto a quello di una madre. Una madre è colei che ci porta in grembo. Un padre pianta il seme e porta avanti la sua “gravidanza” nella testa e nel cuore dal momento in cui viene a conoscenza dell’esistenza di quel puntino che si sta generando.
Un papà è colui che ci protegge in silenzio. Quando eravamo piccoli ha medicato le nostre ginocchia sbucciate, ci ha insegnato ad andare in bicicletta, ci ha rimproverato quando è servito. Ci ha portato sulle sue larghe spalle quando ci siamo addormentati o eravamo troppo stanchi per camminare da soli.
Un papà è colui che quando diventiamo grandi ci guarda da lontano, senza mai lasciarci andare del tutto.
“Un padre non è un’ancora che ci trattiene, né una vela che ci porta con sé. Ma una luce il cui amore ci mostra la via”
Le origini della festa del papà
La festa del papà si festeggia in tutto il mondo, seppure con date e tradizioni differenti.
Alcuni Paesi, tra cui USA e Regno Unito, seguono la tradizione Anglosassone. La tradizione prese vita per merito di Sonora Smart Dood, una donna che, ispirata da un Sermone sentito nel giorno della festa della mamma, decise di dedicare la festa al veterano di guerra William Jackson Smith, simbolo della figura paterna. Nel 1910 il governatore dello Stato di Washington proclamò il primo “Father’s day”. Successivamente, la festa è stata fissata e si celebra in questi Paesi la terza domenica di Giugno.
In Scandinavia la ricorrenza ha luogo la seconda Domenica di Novembre, mentre in Russia il 23 Febbraio, che corrisponde al “Giorno dei difensori della Patria”.
In Italia, così come pure in altri Paesi Cattolici, la festa del papà ha origini religiose e si festeggia il 19 Marzo, in onore di San Giuseppe, il padre putativo di Gesù, figura di genitore e marito modello. San Giuseppe, inoltre, risulta essere il protettore degli orfani e delle donne nubili. Il Culto del Santo si diffuse nel 1030 grazie ad alcuni monaci benedettini.
Secondo la nostra tradizione il dolce tipico della ricorrenza sono le zeppole. Molti, però, non sanno che anche la zeppola racchiude in sé un significato religioso. Esso ha a che fare con la storia della fuga in Egitto, quando Giuseppe, per mantenere la famiglia, dovette vendere frittelle.
Fino al 1977 il giorno di San Giuseppe è stato considerato come festivo e successivamente abolito dalla legge italiana. Per tale motivo, oggi la festa del papà ha perso il suo significato religioso, divenendo un normale giorno feriale.
In ogni caso, in qualsiasi giorno si svolga, senza troppi giri di parole… Auguri a tutti i papà, soprattutto a quelli che fanno anche da mamma!