Covid-19, fase 2: e se volessi restare a casa?

restare a casa

Siamo giunti da poco più di una settimana alla fase 2. I cambiamenti in fondo non sono poi così tanti: si può uscire per andare a lavorare, per fare spesa, per fare sport o per trovare i parenti.

In molti hanno, come si suol dire, hanno preso la mano con l’intero braccio. Le strada sono nuovamente piene. Si esce per motivi che non sono di estrema necessità.

Forse non hanno ben compreso questa nuova fase. Forse non si riesce più a sopportare la solitudine della quarantena. Le polemiche non mancano e aumentano da parte di chi sostiene che bisogna ancora restare a casa e aspettare e da parte di chi crede che sia arrivato il momento di tornare alla normalità. Ma se qualcuno volesse restare comunque a casa?

Diciamo la verità. Questo Covid-19 è stato come un fulmine a ciel sereno che ha squarciato la nostra quotidianità. Ha causato ansie, paure, dolori. Tanto dolore a coloro che hanno perso i loro cari.

Allo stesso tempo però ci ha fatto capire cose altrettanto importanti. È stato detto e ridetto che la natura si sta riprendendo i propri spazi e l’inquinamento sta diminuendo. Ma l’uomo?

Siamo passati da una quotidianità frenetica. Sempre fuori casa per lavoro e impegni vari. Stressati, stanchi, a volte frustrati, con poco o per nulla tempo da dedicare agli affetti, ma soprattutto a noi stessi.

Questa quarantena forzata ci ha dato modo di riscoprire il valore di quelle quattro mura che avevamo trascurato. Leggere un libro, sperimentare in cucina, riposare, guardare un film, seguire un corso online, oziare.

In rete circolano ipotesi secondo le quali le persone non sono pronte a tornare alla normalità a causa della paura del virus. In parte sarà sicuramente così. Ma se avessimo solo bisogno di riposo?

L’uomo è un essere che non sempre impara dai propri errori. Forse tornerà ad inquinare, a distruggere. Magari anche peggio di prima. Una cosa però possiamo averla imparata. Non sovraccarichiamoci. Non dimentichiamoci più il tempo per noi stessi.