“Che cosa sarebbe la Chiesa senza di voi? Mancherebbe di affetto, tenerezza, di un cuore materno. Abbiamo bisogno di voi persone consacrate per far crescere giorno dopo giorno la nostra fede. In noi troverete tutto il sostegno necessario per svolgere la missione che Dio ha voluto per le nostre vite”. Non trattiene l’emozione la comunità di Varapodio che nella gremita piazza San Nicola addobbata a festa si è stretta attorno alle Suore della Congregazione delle Serve di Maria Addolorata arrivate sabato scorso per una due giorni di apostolato, alla presenza delle autorità religiose, civili e militari. Una presenza cercata e voluta dal Parroco don Gaudioso Mercuri, che qualche mese fa ha manifestato al Vescovo della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, Mons. Francesco Milito, la necessità di una comunità religiosa femminile che possa dedicarsi al servizio nella presente parrocchiale.
“Il nostro cuore si spalanca perché vuole accogliervi, vuole che diventiate parte viva, integrante della nostra comunità. In un momento come quello attuale in cui assistiamo ad una crisi vocazionale – ha detto il Parroco durante l’omelia interamente dedicata alle suore – avere in una comunità persone consacrate è quasi impossibile, conosco bene tale crisi, perché avendo contribuito in maniera attiva ai lavori della Consulta Nazionale Vocazioni, mi sono reso conto di quanto sia difficile oggi avere la presenza delle consacrate, ecco perchè il vostro esserci ci onora ancor di più”. E rivolgendosi alla comunità, il Parroco ha raccontato la telefonata intercorsa con una delle Suore comunicandole che per il loro arrivo il Paese si stava preparando ad accoglierle: “lei mi ha risposto con un non siamo degne di tutto questo. Non avrei potuto sentire parole più significative di queste, che ben si incastrano con la parola del Vangelo ‘Beati i poveri in spirito’ e con questa espressione vi diamo il nostro benvenuto”.
Don Gaudioso ha presentato alla comunità parrocchiale “le tre serve di Maria”: suor Teresa, che lavora in Vaticano da 34 anni alla Radio Vaticana come redattrice e traducendo dalla sua lingua madre, l’indiano, i testi al Santo Padre, le consorelle Madì e Kalà, invece, sono impegnate a Varese per l’assistenza agli anziani. Una Congregazione quella delle serve di Maria Addolorata fondata da cinque giovani ragazze l‘8 dicembre del 1.854 nel Tamil Nadu, nell’India meridionale, lo stesso giorno in cui la Chiesa ha dichiarato il dogma dell’Immacolata concezione di Maria. Si tratta di una Congregazione apostolica approvata alla Santa Sede il 5 marzo del 1957,che ad oggi conta 1.200 consacrate che prestano servizio in Myanmar, Australia, Italia e Filippine, dove hanno iniziato con la scuola di formazione nel 1988 e in tanti altri stati. Hanno assunto il ministero di insegnare il catechismo nei colleges, nelle scuole secondarie e nelle scuole speciali, gestiscono una piccola scuola elementare per bimbi poveri, curano i malati, visitano carceri e ospedali, si prendono cura di orfani, malati di aids e anziani. Una presenza quelle delle suore a Varapodio condivisa e sposata dal sindaco Orlando Fazzolari che ha parlato di un rapporto sinergico con la comunità religiosa e civile in un percorso di crescita che coinvolge tutti. “Un momento di letizia per la comunità tutta.
I nostri giovani – ha concluso il dirigente scolastico Ferdinando Rotolo – hanno bisogno di segni di speranza, desiderosi come sono di trovare un senso nella vita. La presenza di una comunità femminile, testimone di preghiera e di azione non può che essere positiva”.