GENOVA, 27 APR 2023 – È stato catturato a Genova Pasquale Bonavota, uno dei latitanti di massima pericolosità inseriti nell’elenco del Ministero dell’Interno, ricercato per il suo coinvolgimento nell’associazione mafiosa della ‘ndrangheta di Sant’Onofrio (VV). Bonavota, classe 1974, è stato arrestato dopo lunghe e complesse indagini condotte dal ROS e dai comandi provinciali dei Carabinieri di Vibo Valentia e Genova.
L’uomo era l’unico rimasto in latitanza dopo l’operazione “Rinascita-Scott”, che ha portato all’arresto di 334 soggetti appartenenti alle strutture di ‘ndrangheta della provincia vibonese, avvenuta il 19 dicembre 2019. L’indagine è stata diretta dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Catanzaro, guidata dal procuratore Nicola Gratteri.
L’arresto di Bonavota è stato possibile grazie al duro lavoro delle forze dell’ordine, che hanno condotto indagini approfondite e svolto un lavoro di squadra coordinato e sinergico. Il colonnello Massimiliano D’Angelantonio, comandante del II Reparto Investigativo del ROS, ha sottolineato che Bonavota era ritenuto responsabile dei delitti di partecipazione ad associazione mafiosa con il ruolo di promotore della cosca Bonavota.
La ‘ndrangheta è una delle organizzazioni criminali più potenti e temute d’Italia, il cui potere si estende non solo sul territorio nazionale ma anche a livello internazionale. Per questo motivo, il Ministero dell’Interno ha istituito un programma speciale di ricerca dei latitanti di massima pericolosità, al fine di contrastare il fenomeno e garantire la sicurezza dei cittadini.
L’arresto di Bonavota rappresenta un importante successo nella lotta contro il crimine organizzato, ma la battaglia è ancora lunga e difficile. È necessario continuare a lavorare con determinazione e impegno per sconfiggere definitivamente l’ndrangheta e tutte le altre organizzazioni criminali che minacciano la sicurezza e la legalità del nostro Paese.
In questo senso, è importante sottolineare l’importanza della collaborazione tra le varie forze dell’ordine e le istituzioni, nonché il ruolo fondamentale dei magistrati e degli investigatori, che ogni giorno mettono a rischio la loro vita per garantire la sicurezza e la giustizia per tutti. Solo attraverso un impegno comune e costante, unito a una forte volontà politica, sarà possibile sconfiggere il crimine organizzato e ricostruire un futuro di legalità e giustizia per tutti i cittadini.
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