Arresti e misure cautelari: smantellata rete di spaccio a Cosenza
Nella prima mattinata di oggi, 1° agosto 2023, è stata portata a termine un’operazione congiunta dei Carabinieri della Compagnia di Cosenza e delle articolazioni dell’Arma competenti per il territorio, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. L’azione ha avuto luogo in risposta a un’ordinanza cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro e ha coinvolto 19 soggetti accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, oltre a diversi reati di detenzione e commercio di droga ai sensi dell’articolo 74 del DPR 309/90 e dell’articolo 73 del medesimo decreto.
Dei 19 indagati, 5 sono stati posti in stato di fermo e condotti in carcere, 12 sono stati sottoposti agli arresti domiciliari e 2 sono stati obbligati a dimorare in un luogo stabilito, con l’obbligo di presentarsi periodicamente alle autorità di pubblica sicurezza.
L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ha avuto origine dalla documentata cessione di sostanze stupefacenti presso l’autostazione di Cosenza ed è stata portata avanti dai Carabinieri delle Stazioni di Cosenza Principale e Cosenza Centro. Le operazioni investigative si sono avvalse di tecniche intercettive e i risultati ottenuti sono stati confermati da ulteriori prove acquisite attraverso servizi specifici sul territorio.
Gli approfondimenti investigativi accolti nell’ordinanza cautelare hanno permesso di delineare, pur nella fase delle indagini preliminari, la presenza di gravi indizi riguardo all’attività di un’associazione criminale operante nelle città di Cosenza e Rende. Tale associazione aveva come obiettivo il traffico illecito di sostanze stupefacenti, in particolare hashish e marijuana, sia verso adulti che verso minori. La fonte di approvvigionamento delle sostanze era individuata nella provincia di Reggio Calabria, con particolare riferimento a Rosarno.
Nell’ambito delle indagini, è stata identificata una struttura gerarchica all’interno del sodalizio, guidata da un individuo di nazionalità nigeriana, composta principalmente da soggetti stranieri. Questi membri erano in grado di mantenere un costante flusso di droga sul mercato locale, sfruttando come punti di spaccio l’autostazione di Cosenza e la vicina Villa Giulia, quest’ultima costantemente presidiata dagli esponenti dell’organizzazione. Gli acquirenti si recavano presso tali luoghi, sicuri di trovare l’approvvigionamento necessario per soddisfare la loro richiesta di droga.
È importante sottolineare che la gravità indiziaria emersa durante le indagini costituisce la base cautelare per le misure adottate, ma dovrà essere successivamente verificata e dibattuta nel contesto del processo, nel rispetto del principio del contraddittorio con la difesa degli indagati.
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