L’operazione che coinvolge la cosca rom di Catanzaro ha ormai raggiunto anche il mondo dei media, in particolare quello televisivo. L’ultimo a finire nei guai è l’inviato di “Striscia la Notizia”, Vittorio Brumotti, che ha subito minacce da parte degli indagati dopo aver registrato un servizio nei quartieri popolari abitati dai rom. Il servizio in questione mostrava immagini riprese dal cameraman presso l’abitazione di uno degli indagati, Massimo Bevilacqua, luogo in cui era avvenuta poco prima la consegna di una bustina di colore bianco da parte della moglie Antonella Iuliano. Il giorno successivo, Brumotti si era presentato a casa Bevilacqua-Iuliano con i carabinieri chiedendo ai due se in quell’abitazione si spacciasse, ma i coniugi avevano negato.
Purtroppo per l’inviato di “Striscia la Notizia”, le cose non sono finite qui. Dopo l’uscita del servizio televisivo, Brumotti è stato accerchiato da un gruppo di nomadi, alcuni per curiosità, altri per minacciarlo. Tra questi si vede un 29enne che a più riprese intimida l’inviato, e le indagini hanno permesso di registrare i commenti dei protagonisti su quanto accaduto in quella occasione.
Nel corso delle indagini, la polizia ha intercettato una conversazione tra Massimo Bevilacqua e un altro uomo, Ernesto Bevacqua, anche lui coinvolto nell’operazione. In questa conversazione, Ernesto consiglia a Massimo di dichiarare che ciò che era stato ceduto era farina e non sostanza stupefacente, nel caso l’autorità l’avesse chiamato a riferire sull’episodio. Dai dati emersi, si ricava un quadro indiziario molto grave in quanto i dialoghi intercettati non lasciano spazio a dubbi circa la sussistenza di tutti gli elementi costitutivi del reato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.
Questa vicenda, che coinvolge anche un programma televisivo molto noto come “Striscia la Notizia”, mette in luce ancora una volta la complessità della lotta contro il crimine organizzato e la sua infiltrazione in diversi settori della società. È importante che la giustizia faccia il suo corso e che le forze dell’ordine continuino a lavorare per smantellare queste organizzazioni criminali che rappresentano un grave problema per il nostro paese.
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