Confiscati beni per un valore di 200 mila euro a un individuo vicino alla cosca Bellocco di Rosarno, già condannato per traffico internazionale di droga ed estorsione mafiosa, tra i beni confiscati, un’imbarcazione, un fabbricato, tre autoveicoli e una società
ROSARNO (RC), 20 SET 2024 – La Guardia di Finanza, con il supporto dello S.C.I.C.O. (Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata), ha eseguito un’importante operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, che ha portato alla confisca di beni per un valore di circa 200 mila euro. I beni appartenevano a un individuo calabrese ritenuto vicino alla cosca “Bellocco” di Rosarno e già sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza
L’operazione ha coinvolto i Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e Firenze e ha avuto origine dalle risultanze di tre importanti indagini denominate “Magma”, “Erba di Grace” e “Buenaventura”. Queste operazioni, condotte rispettivamente dalle autorità calabresi e fiorentine sotto il coordinamento delle Direzioni Distrettuali Antimafia delle due città, hanno portato alla condanna del soggetto in questione per reati di traffico internazionale di stupefacenti e estorsione aggravata dal metodo mafioso.
In particolare, l’operazione “Magma”, conclusa nel novembre 2019, ha visto l’emissione di 45 provvedimenti cautelari e ha confermato il coinvolgimento dell’uomo nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Successivamente, nell’ambito dell’indagine “Erba di Grace”, l’uomo è stato condannato in appello a 4 anni di reclusione per traffico di droga. Infine, l’operazione “Buenaventura” ha portato a una condanna a 8 anni di reclusione per estorsione aggravata dal metodo mafioso, legata al recupero di un credito usuraio con tassi di interesse annui superiori al 66% applicati a un imprenditore senese attivo nel settore tessile.
La misura patrimoniale eseguita dalla Guardia di Finanza si basa su un’attenta analisi economico-patrimoniale del soggetto, che ha evidenziato una significativa sproporzione tra i beni posseduti e i redditi dichiarati. Il Tribunale di Reggio Calabria, nel marzo 2023, aveva già disposto il sequestro dei beni, e ora è stata confermata la confisca definitiva. Il patrimonio confiscato include una ditta individuale e il relativo patrimonio aziendale, tra cui un’imbarcazione da pesca lunga circa 16 metri, tre autoveicoli, un fabbricato e altre disponibilità finanziarie.
L’operazione testimonia l’impegno congiunto delle procure di Reggio Calabria e Firenze nel contrastare le attività economiche della criminalità organizzata, puntando a colpire i patrimoni accumulati illecitamente dalle consorterie mafiose come strumento per indebolirne l’influenza sul territorio.
Le attività della Guardia di Finanza e delle Direzioni Distrettuali Antimafia proseguono, con l’obiettivo di arginare l’inquinamento del mercato e ripristinare la legalità nel settore imprenditoriale. La confisca dei beni rappresenta un ulteriore passo verso il ripristino di condizioni di sicurezza pubblica e ordine economico.
La responsabilità dell’uomo, tuttavia, sarà oggetto di ulteriore esame nelle prossime fasi del procedimento, in ossequio al principio di presunzione d’innocenza fino a condanna definitiva.
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