La Corte di Cassazione ha deciso di respingere il ricorso presentato dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, il quale chiedeva la revoca degli arresti domiciliari all’avvocato e ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli. Questa decisione era stata presa dal Tribunale della Libertà di Catanzaro lo scorso 31 gennaio, accogliendo il ricorso della difesa di Pittelli, composta dagli avvocati Salvatore Staiano, Gian Domenico Caiazza e Guido Contestabile, per la mancanza di prove.
La Procura aveva fatto appello contro questa decisione, ma oggi i giudici della Corte hanno dichiarato l’appello inammissibile. Pittelli è imputato di concorso esterno in associazione mafiosa nel processo “Rinascita Scott”, il quale coinvolge le cosche di ‘Ndrangheta del Vibonese e si sta svolgendo nell’aula bunker di Lamezia Terme. Dopo essere stato arrestato nel dicembre 2019 nell’ambito dell’operazione “Rinascita Scott” coordinata dalla Dda di Catanzaro e successivamente coinvolto nell’inchiesta “Mala pigna” della Dda di Reggio Calabria, Pittelli è rimasto in detenzione per oltre tre anni, prima in carcere e poi ai domiciliari. Nel marzo scorso, è tornato libero.
In sintesi, la Corte di Cassazione ha deciso di confermare la decisione del Tribunale della Libertà di Catanzaro di non revocare gli arresti domiciliari di Pittelli, nonostante l’appello presentato dalla Procura della Repubblica. La questione è legata all’ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa che coinvolge l’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia.