I Finanzieri del Comando Provinciale Pitagorico, nei giorni scorsi, hanno eseguito una
confisca, disposta dal Tribunale di Crotone, di disponibilità finanziarie e beni immobili,
ubicati in Rocca di Neto, per un valore complessivo di 150.000 euro.
L’attività, posta in essere dalle Fiamme Gialle della Compagnia, costituisce l’epilogo di una
complessa attività di polizia giudiziaria in materia di usura che ha permesso di individuare
sette soggetti usurati con tassi superiori al 135 per cento d’interesse praticato ad opera di
un sodalizio criminale costituito da un avvocato e da un imprenditore.
I due indagati che, in relazione al quadro probatorio fornito dai militari della Guardia di
Finanza alla Procura della Repubblica Crotonese, hanno optato per l’applicazione della
pena su richiesta delle parti, c.d. “patteggiamento”, sono stati condannati ad anni uno di
reclusione ed euro 8.000 di multa il professionista ed anni due di reclusione ed euro
10.000 l’imprenditore.
L’ordinamento giuridico italiano prevede la cosiddetta “confisca penale” per aggredire e
confiscare le ricchezze illecite accumulate, vale a dire una misura di sicurezza
patrimoniale che colpisce i beni che sono collegati al reato per il quale è stata pronunciata
condanna e, quando non è possibile confiscare i beni che hanno costituito il profitto o il
prezzo del reato, la confisca dei beni di cui il reo ha la disponibilità, per un valore
corrispondente a tale prezzo.