Arresti nell’ospedale di Locri, dove è stato intercettato il dottor Lascala: “Sono il dio dell’inganno, ho anche mandato in pensione i polli”. L’inchiesta sulla “corruzione della sanità calabrese” ha portato alla luce un sistema che coinvolge medici che, in cambio di denaro e favori, fornivano certificazioni per agevolare i privati. Secondo il gip di Locri, Federico Casciola, “Desolante è la situazione in alcuni reparti dell’ospedale di Locri, dove medici e funzionari hanno abdicato ai propri poteri autoritativi e certificativi a vantaggio di alcuni privati, oltre che per la propria personale guadagno in denaro o altra utilità, quale controfferta per uno o più atti contrari ai doveri d’ufficio”.
L’inchiesta sulla sanità calabrese, condotta dalla Guardia di Finanza con il coordinamento della Procura di Locri, ha portato a 11 provvedimenti cautelari. Al centro dell’indagine il reparto psichiatrico dell’ospedale di Locri. Il capo del dipartimento, Antonio Bombarda, è agli arresti domiciliari, mentre il principale indagato, lo psichiatra Filippo Lascala, è stato condannato al carcere dal giudice per le indagini preliminari.
Nelle conversazioni intercettate, Lascala si definiva il “dio dell’inganno”, affermando di compiere “buone azioni” e si vantava della sua capacità di ingannare anche i polli. Si vantava anche del suo potere, affermando: “È più potente avere un medico come Lascala che ti fa un assegno da 31.000 euro o qualcuno che ti fa un’ecografia da 50 euro? O qualcuno che ti dà una ricetta? Hai un problema all’ospedale? Vai dal dottor Lascala».
Secondo il gip, però, non si trattava solo di “spirito di carità”. C’era piuttosto una “consolidata pratica di corruzione, ovvero la tendenza alla diffusa contrattazione di funzioni pubbliche, nota ai privati che sapevano di poter ottenere compiacenti certificazioni rivolgendosi sia a Filippo Lascala che ad Antonio Bombarda, medici del reparto psichiatrico”.
Questo caso purtroppo non è un caso isolato in Italia. La corruzione nel sistema sanitario è stata un problema di vecchia data, con medici e funzionari ospedalieri che hanno ricevuto tangenti e tangenti per anni. È un problema sistemico che richiede uno sforzo concertato sia da parte del governo che della comunità medica per essere affrontato.
Negli ultimi anni, il governo italiano ha compiuto sforzi per combattere la corruzione nel sistema sanitario. La legge anticorruzione del 2012 ha introdotto misure per aumentare la trasparenza e la responsabilità, tra cui l’istituzione di un’autorità anticorruzione e la divulgazione obbligatoria dei conflitti di interesse. Tuttavia, queste misure non sono state sufficienti per sradicare del tutto il problema.
È importante notare che i casi di corruzione nel settore sanitario non solo danneggiano il pubblico minando la fiducia nel sistema, ma ostacolano anche la fornitura di cure efficaci ed efficienti. I pazienti hanno diritto a ricevere i più alti standard di assistenza e qualsiasi pratica corrotta che metta a repentaglio il loro benessere deve essere sradicata.
Il caso degli arresti nell’ospedale di Locri è un duro promemoria del problema della corruzione nel sistema sanitario in Italia. È imperativo che sia il governo che la comunità medica lavorino insieme per affrontare questo problema e garantire che il sistema sanitario operi con trasparenza, responsabilità e integrità. La fiducia del pubblico nel sistema sanitario è fondamentale e spetta a tutte le parti interessate sostenerla.
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