In riferimento all’impianto di recupero e smaltimento di rifiuti non pericolosi ubicato in località San Nicola nel Comune di Celico, il Dipartimento regionale all’Ambiente ha voluto rendere alcuni chiarimenti.
A seguito di quanto rappresentato dai Sindaci dei Comuni di Celico, Rovito, Lappano, San Pietro in Guarano, Spezzano della Sila, Spezzano Piccolo, Serra Pedace, Pedace, Casole Bruzio, Trenta, Aprigliano, Zumpano e Pietrafitta e, successivamente, nel corso dell’incontro svoltosi alla presenza del Presidente della Regione – in merito alla diffusione di emissioni odorigene intollerabili provenienti dall’impianto e alla conseguente situazione di grave disagio vissuto dalle popolazioni interessate, il Dipartimento con nota prot. 205971 del 21.06.2017 ha disposto la sospensione dei conferimenti.
La suddetta sospensione è stata rivolta sia a far fronte, nell’immediato, alla situazione di grave disagio lamentata dalla popolazione (anche in considerazione dell’imminenza della stagione estiva che avrebbe potuto determinare un aggravamento della situazione), sia all’espletamento di alcune verifiche sull’impianto al fine di accertarne il corretto funzionamento e realizzare un monitoraggio specifico sulle emissioni odorigene.
A tal fine il Dipartimento ha proceduto alla costituzione di team di tecnici volti ad accertare il corretto funzionamento delle sezioni e delle operazioni produttive di emissioni odorigene e l’eventuale individuazione di possibili proposte migliorative nonchè ad incaricare l’Arpacal all’esecuzione di indagini ed analisi olfattometriche avvalendosi del laboratorio olfattometrico dell’ARPA Piemonte.
Le risultanze trasmesse a cura dei tecnici incaricati e dell’ARPA Piemonte, a seguito dei sopralluoghi e dell’analisi dei campionamenti effettuati sul sito in data 20.07.2017 e in data 12.09.2017, hanno evidenziato che le lamentate emissioni odorigene possono essere riconducibili ad attività gestionali e strutturali dell’impianto.
In particolare è stata riscontrata, quale possibile causa delle emissioni, la movimentazione dei rifiuti da un capannone all’altro nella fase gestionale relativa al trasferimento dei rifiuti dal capannone di ricezione al capannone ove sono presenti le aie di maturazione (biocelle); trasferimento che avviene a cielo aperto (atteso che i capannoni risultano fisicamente separati). Altra criticità è stata rilevata inoltre possibile conferimento in discarica di una parte del flusso di frazioni organiche non completamente biostabilizzate per via di cumuli non sufficientemente porosi sia in relazione all’altezza degli stessi sia per tipologia di materiale utilizzato.
In conclusione le verifiche effettuate hanno evidenziato che, in condizioni “statiche” ovvero di limitata operatività dell’impianto i presidi ambientali attuati sono tali da garantire il contenimento delle emissioni prodotte; di contro, relativamente alle modalità di gestione dell’impianto, emerge la necessità di adottare opportuni misure/interventi per contenere le emissioni odorigene.
Sinteticamente occorrerà a) collegare i capannoni di ricezione e stabilizzazione; b)conferire in discarica il rifiuto prodotto come scarto, con IRD<= 1000 indipendentemente dalla classificazione dello stesso; c) effettuare la coltivazione limitando l’apertura e la chiusura di una singola cella; d). in relazione ai rifiuti contenenti sostanze organiche limitare il conferimento in discarica agli scarti di processo stabilizzati ovvero subordinare il conferimento alla verifica del IRD; e) privilegiare il conferimento in discarica agli scarti di processo provenienti dalle piattaforme di recupero o agli scarti delle frazioni non combustibili e non riciclabili provenienti dalla selezione della raccolta differenziata del secco.