Michele Misseri continua a proclamarsi colpevole. Tornerà libero a febbraio grazie a sconto di pena e svuota carceri
Michele Misseri, l’agricoltore di Avetrana condannato a 8 anni di carcere per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove nel caso dell’omicidio della nipote Sarah Scazzi, tornerà in libertà a febbraio grazie a uno sconto di pena ottenuto per buona condotta e in ottemperanza alla legge sullo svuota carceri. Nonostante la sua detenzione dovesse concludersi nel 2025, il settantenne Misseri uscirà dal carcere ben 400 giorni prima della scadenza naturale della pena.
Durante gli anni di prigionia, Misseri ha costantemente ammesso la responsabilità nell’omicidio di Sarah Scazzi, scomparsa nel 2010 e ritrovata morta il 6 ottobre dello stesso anno. Secondo le indagini, Misseri avrebbe nascosto il cadavere della nipote in un pozzo di campagna e successivamente confessato il delitto, dichiarando di aver molestato la giovane prima di toglierle la vita. Tuttavia, il 15 ottobre Misseri ritrattò la confessione, implicando la figlia Sabrina Misseri e sostenendo che ella avesse avuto un litigio con la cugina Sarah. Mentre la moglie Cosima Serrano e Sabrina sono rimaste dietro le sbarre con condanne all’ergastolo, Misseri ha continuato a proclamarsi unico responsabile dell’omicidio.
Nonostante le conferme delle condanne da parte della Corte di Cassazione, Misseri è stato descritto come un detenuto modello. Durante la sua reclusione, oltre a mantenere una condotta esemplare, ha ottenuto la licenza media. Tuttavia, le circostanze precarie della sua detenzione hanno giocato un ruolo chiave nello sconto di pena. L’anno scorso, il suo avvocato aveva presentato un reclamo sottolineando le inumane condizioni di detenzione tra il 9 marzo 2017 e il 14 ottobre 2022, denunciando la mancanza di spazio e la carenza di servizi igienici.
L’avvocato Luca Latanza ha dichiarato che Misseri ha sempre insistito sulla sua colpevolezza, nonostante le accuse contro la moglie e la figlia. Il prossimo febbraio segnerà la fine della detenzione per Michele Misseri, che continua a essere al centro di un caso intricato e controverso.