Giancarlo Pittelli è stato il principale imputato nel processo Rinascita Scott
Il processo Rinascita Scott, che coinvolge presunti capi e affiliati delle cosche di ‘ndrangheta nel Vibonese, insieme a politici, imprenditori e colletti bianchi accusati di aver favorito le ‘ndrine, ha raggiunto una tappa cruciale con la requisitoria del procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri. Le richieste avanzate dal pubblico ministero sono state di una severità senza precedenti, con migliaia di anni di carcere richiesti complessivamente.
La lista dei 343 imputati è ancora in fase di esame, ma già nei primi 100 nominativi, la somma delle pene richieste supera la soglia di 1.300 anni. L’ex parlamentare di Forza Italia, Giancarlo Pittelli, è stato il principale imputato per il quale è stata richiesta una condanna a 17 anni di reclusione.
Tra le richieste di condanna, il procuratore Gratteri ha chiesto 1 anno e 6 mesi per l’ex assessore regionale Luigi Incarnato, presidente del Consiglio nazionale del Partito Socialista Italiano (Psi); 20 anni per l’ex consigliere regionale della Calabria Pietro Giamborino, considerato un membro a pieno titolo del clan di Piscopio dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro; 17 anni per Michele Marinaro, ex finanziere della Dia di Catanzaro; e 8 anni per il colonnello dei carabinieri Giorgio Naselli.
Altri nomi coinvolti nelle richieste di condanna sono l’ex sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, con una richiesta di 18 anni, e l’ex comandante della Polizia municipale di Pizzo, Filippo Nesci, con una richiesta di 6 anni.
Le condanne più pesanti, di 30 anni ciascuna, sono state richieste per i boss Domenico e Pasquale Bonavota, quest’ultimo catturato di recente a Genova dopo essere stato latitante, per il boss di San Gregorio d’Ippona Saverio Razionale e per il presunto boss di Vibo Valentia Paolino Lo Bianco. Si tratta di una valanga di condanne, risultato di una requisitoria che si è protratta per ben tre settimane. Le pene richieste sono estremamente severe, arrivando fino a trent’anni di carcere, e non si limitano solo ai presunti capi dei clan affiliati al Crimine di Vibo Valentia, ma coinvolgono anche alcuni dei loro collaboratori più spregiudicati. Secondo l’accusa, anche i politici sono colpevoli, dalla figura dell’ex parlamentare Giancarlo Pittelli, all’ex consigliere regionale Pietro Giamborino, fino all’ex sindaco di Pizzo e presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), Gianluca Callipo, e all’ex assessore regionale e primo dirigente di Sorical, Luigi Incarnato.
Al processo Rinascita Scott, oltre alle condanne richieste per numerosi imputati di rilievo, sono emersi anche alcuni elementi di particolare interesse. Ad esempio, si è verificata la scissione all’interno della città di Vibo Valentia, con la frammentazione delle consorterie criminali dopo la separazione dai Lo Bianco-Barba e la successiva collaborazione con la giustizia di Andrea Mantella. Inoltre, grazie al pentimento di Bartolomeo Arena, figura di spicco nel clan dei Ranisi, è stata scongiurata una guerra di mafia che avrebbe potuto colpire la stessa città di Vibo.
Il processo si avvicina alla fase conclusiva mentre si attendono ancora le arringhe difensive. In particolare, si cerca di stabilire se Giancarlo Pittelli, figura di primissimo piano nella politica calabrese e rinomato penalista, abbia effettivamente utilizzato la sua rete di relazioni al servizio del clan Mancuso o se la sua condotta sia stata solo inappropriata e ai limiti della legalità.
Pertanto, il processo Rinascita Scott rappresenta un’importante pietra miliare nel tentativo di far luce sul potere esercitato dalla criminalità organizzata nella regione, nonché sulla possibile complicità di figure politiche e imprenditoriali. Mentre si avvicina il momento della sentenza, il verdetto finale determinerà l’efficacia delle indagini svolte e l’impatto che questo processo avrà sulla lotta contro la ‘ndrangheta e la criminalità organizzata in Italia.
LEGGI ANCHE: Processo Rinascita Scott, La Requisitoria nel Maxi Processo contro la ‘Ndrangheta”
‘Ndrangheta, operazione Rinascita Scott: 334 arresti in Italia e all’estero