Dopo gli episodi di violenza al termine dell’incontro calcistico Cosenza-Catanzaro del 3 marzo, emessi 11 provvedimenti Daspo, per un totale di 52 anni di sospensione dagli stadi
Il 3 marzo 2024, lo stadio “San Vito-Marulla” è stato teatro di una controversa partita di calcio tra Cosenza e Catanzaro, culminata in gravi disordini che hanno scosso l’ordine pubblico. Da allora, il personale della Questura di Cosenza, sotto la guida del Questore Giuseppe Cannizzaro, ha diligentemente lavorato per identificare i responsabili di tali atti di violenza.
La Divisione di Polizia Anticrimine, in stretta collaborazione con la Digos e la Polizia Scientifica, ha avviato un’attività investigativa mirata all’analisi delle immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza, fornite dal Gabinetto della Polizia Scientifica locale. L’obiettivo è chiaro: individuare e perseguire coloro che hanno disturbato l’ordine pubblico durante l’evento sportivo.
In merito a questo impegno investigativo, il Questore ha emesso 11 provvedimenti Daspo nei confronti di membri della tifoseria catanzarese, sommando un totale di 52 anni di divieto di accesso agli eventi sportivi. Queste restrizioni sono state imposte a coloro che hanno dimostrato di aver contribuito attivamente ai disordini e alla compromissione della sicurezza pubblica durante la partita.
L’attività investigativa e quella di natura amministrativa proseguono senza sosta, poiché le autorità mirano a individuare ogni singolo responsabile e ad adottare le misure necessarie per garantire che episodi simili non si ripetano in futuro. La determinazione nel perseguire i responsabili di atti violenti durante eventi sportivi rimane una priorità per le forze dell’ordine, che continuano a lavorare instancabilmente per assicurare la sicurezza e la tranquillità della comunità.
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