Proprietario deferito per inquinamento idrico: effluenti di allevamento responsabili dell’inquinamento delle acque del torrente Bollituro e del fiume Busento
Nella tranquilla località di Vennarello, nel comune di Carolei, un’azienda zootecnica è stata oggetto di un sequestro questa mattina a causa dell’ inquinamento che stava minacciando gravemente l’ecosistema circostante. Questa azione è stata presa dopo una serie di indagini condotte dalle autorità competenti, che hanno rivelato un’attività di scarico abusivo di effluenti di allevamento direttamente nelle acque del torrente Bollituro e del fiume Busento.
Il decreto di sequestro preventivo è stato emesso dal giudice istruttore presso il Tribunale di Cosenza su richiesta della Procura. Questa operazione è stata eseguita congiuntamente dai carabinieri forestali e dai militari del Nucleo investigativo di polizia ambientale, agroalimentare e forestale. Questo intervento è stato il culmine di mesi di osservazione e indagini sullo stato delle acque del fiume Busento, che avevano attirato l’attenzione delle autorità ambientali.
Le prime segnalazioni erano state fatte dai militari dell’Arma forestale, che avevano notato irregolarità nell’ecosistema del fiume Busento. Successivamente, diverse associazioni ambientaliste e istituzioni locali avevano presentato denunce ufficiali, mettendo in luce il grave problema dell’inquinamento delle acque.
Le indagini hanno coinvolto campionamenti delle acque in diversi orari e analisi condotte dall’Arpacal (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria), che hanno confermato le preoccupazioni iniziali. È emerso che gli effluenti di allevamento dell’azienda venivano rilasciati in modo abusivo nelle acque del torrente Bollituro attraverso una condotta e due canali di scolo, senza alcun trattamento depurativo. Questo comportamento irresponsabile aveva portato a un grave inquinamento delle acque del fiume Busento, situato più a valle.
La conseguenza di questa situazione è stata il sequestro dell’azienda e degli animali presenti al suo interno. Ben 250 capi bovini e 258 capi ovicaprini sono stati posti sotto custodia delle autorità, mentre il proprietario dell’azienda è stato deferito per aver compromesso gravemente le acque del torrente Bollituro e del fiume Busento con lo scarico illegale di rifiuti di allevamento prodotti all’interno dell’azienda.
Per garantire la continuità delle attività aziendali e proteggere l’ecosistema circostante, il tribunale di Cosenza ha nominato un amministratore giudiziario. Questo passo è stato fondamentale per assicurare che l’azienda si conformi alle normative ambientali e svolga le sue attività in modo responsabile nel futuro.
Questo caso evidenzia l’importanza di una rigorosa vigilanza ambientale e della necessità di responsabilizzare le aziende per il loro impatto sull’ambiente. Le autorità competenti hanno dimostrato che non tollereranno comportamenti inquinanti che minacciano la salute degli ecosistemi fluviali e delle comunità locali.
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