“Vogliamo ritornare sull’annosa questione dell’edilizia in Calabria in quanto è un argomento molto serio ed è sottovalutato da tutta la politica calabrese”. Cosi, l’Avv Amedeo Colacino referente provinciale del Movimento Equità Territoriale (M24A), esordisce in un nuovo articolo che approfondisce il malfunzionamento della piattaforma CalabriaSUE.
“Come molti sanno la Regione Calabria – dichiara Colacino – dopo circa 10 anni dell’entrata in vigore della norma che istituisce lo sportello unico per l’Edilizia si è dotata di una piattaforma a livello regionale per la gestione di tutte le pratiche edili (402 comuni aderenti). Sistema informatico che però è stato messo in funzione (online) senza nessun periodo transitorio, come era stato richiesto dall’ordine degli Ingegneri di Catanzaro, al fine di testare lo stesso e correggere eventuali errori, ossia disservizi”.
“Disservizi – afferma l’avv. Colacino – che puntualmente si sono da subito verificati arrivando alla quasi paralisi del settore. Pare vi siano stati diversi interventi manutentivi del sistema , che dovevano essere fatti prima della messa online del sistema per una semplice logica di responsabilità di gestione, e che avrebbero evitato i danni al settore edile, perché e chi ha negato il periodo transitorio?”.
“Chiedo all’attuale politica calabrese,- continua ex Sindaco di Motta S. Lucia, – i danni di tutto ciò chi li paga? Si è voluto creare, e mantenere operativa, la piattaforma Sismi.ca con cui il SUE è obbligato a comunicare per tutto ciò che riguarda le pratiche sismiche. Quest’ultima piattaforma che secondo i responsabili regionali doveva e dovrebbe (non è stata ancora abolita come chiesto l’Ordine degli Ingegneri di Catanzaro) validare i progetti presentati dai professionisti calabresi“.
“Inoltre, tutti i tecnici calabresi si sono sempre opposti a tale sistema e ne hanno dimostrato, in tre anni di tavoli tecnici, la perfetta inutilità. Ebbene -, conclude l’Avv. Colacino, – la piattaforma Sismi.Ca (esistente solo in Calabria nel mondo!) molto costosa ed ha malfunzionato per circa 4 mesi dopodiché la si è dovuta utilizzare al 10/20% per evidenti limiti tecnici. Ora sarebbe doveroso, che politica calabrese ci facessero partecipi dei costi diretti (in euro) del sistema CalbriaSUE, in quanto i danni indiretti, forse, non saranno mai valutati”.