Tre giovani immigrati fondano un’azienda per la produzione di pasta fresca in Calabria

Pastificio SAM - Sadia Diaby Madi Minougouy Adama Traore (002)
Pastificio SAM - Sadia Diaby Madi Minougouy Adama Traore (002)

Dopo quattro anni dal loro arrivo in Italia, si corona un sogno. Noi avevamo sposato il progetto sin dagli esordi, dedicando loro un articolo nel maggio del 2021. Allora erano dei ragazzi appena adolescenti costretti a lasciare il loro paese per costruirsi un futuro. Ora sono dei giovani uomini che avviano il percorso di una vita.

I tre giovani sono stati ospiti per due anni del Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI) di Rogliano “Casa Ismaele”, gestito dalle Coop. Fo.Co. e Mi.Fa. e da AFN. Sadia ed Adama abitano a “Casa Nico”, esperienza promossa dall”ufficio Migrantes di Cosenza all’interno dell’iniziativa “Allarga lo spazio della tua tenda”. Per loro, a conclusione del percorso, si è aperta una possibilità occupazionale.

Il progetto “Fare Sistema Oltre l’Accoglienza”, che si occupa dell’integrazione socio – economica dei giovani migranti, ha dato loro la possibilità di creare un’azienda. Sadia, Adama e Madi hanno frequentato un corso come “maestri pastai”, con laboratori e tirocinio. Si sono preparati per il loro nuovo lavoro. Il progetto “Fare Sistema oltre l’Accoglienza” li ha accompagnati nell’avvio del nuovo percorso occupazionale, supportandoli nella fase di start up. In questo modo, i tre giovani sono riusciti a coronare il loro sogno: diventare imprenditori, lavorare in prima persona, creare lavoro anche per gli altri e generare ricchezza sociale ed economica.

Produrranno della pasta fresca e l’avvio dell’attività ha già fatto registrare segnali positivi. I primi clienti sono arrivati, alcuni ristorati ed alcuni negozi della catena alimentare hanno scelto di acquistare il loro prodotto, oltre ai privati che già apprezzano il prodotto.

Producono anche delle ostie per la celebrazione della messa con il brand “PARTICULA – pane per la messa”, che vengono acquistate dalle parrocchie e dagli enti di culto. Un particolare non da poco: le ostie saranno prodotte da tre giovani musulmani.

«Quando sono arrivato in Italia non sapevo cosa avrei potuto fare – racconta Adama Traore – ma avevo il desiderio forte di vivere qui e di lavorare. Nel centro di accoglienza di Rogliano ho studiato e ho imparato la lingua, ma ho avuto anche la possibilità di frequentare dei corsi, di imparare un mestiere. Ho scelto di imparare il mestiere di pastaio. A Rogliano ho conosciuto Madia e Sadia. Con loro l’intesa è stata immediata. Sapevamo tutti che volevamo costruire un futuro e che, per farlo, dovevamo rimboccarci le maniche, lavorare sodo. Abbiamo coltivato a lungo questo sogno, abbiamo superato anche delle difficoltà. Giungere all’inaugurazione per noi significa condividere con gli amici questo sogno, testimoniare a tutti che una vita nuova è possibile anche per chi è costretto a fuggire dal proprio paese. Oggi condividiamo questa gioia anche con le nostre famiglie in Costa d’Avorio e Senegal: loro sono felici di sapere che l’Italia ci ha aperto le porte e ci ha dato la possibilità di costruire qui il nostro futuro».