Vinitaly, la Fiera Internazionale del Vino e dei liquori, è in corso presso la Veronafiere, dal 2 al 5 Aprile 2023, e sta ancora attirando una grande affluenza di visitatori da tutto il mondo. La manifestazione rappresenta una piattaforma di promozione globale per il settore vitivinicolo italiano, che costituisce la voce trainante della bilancia commerciale del paese, con oltre 530.000 aziende, 870.000 addetti e un fatturato di 31,3 miliardi di euro.
Il salone è una vetrina per oltre 4.000 aziende espositrici provenienti da più di 30 paesi, che hanno presentato i loro prodotti in 17 padiglioni che coprono una superficie di 100.000 metri quadrati netti. Vinitaly rappresenta un’opportunità unica per i professionisti del settore del vino di incontrare i loro omologhi provenienti da tutto il mondo, con oltre 25.000 visitatori attesi dall’estero, provenienti da 130 nazioni.
Vinitaly si dimostra un importante strumento strategico per la promozione del marchio Made in Italy, consolidando la posizione di Verona come capitale del sistema-vino nazionale. La manifestazione ha richiamato l’attenzione di importanti esponenti del governo italiano, tra cui il presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini e il ministro della Salute, Orazio Schillaci. La presenza di queste autorità dimostra l’importanza che il settore vinicolo rappresenta per l’economia italiana.
Il Vinitaly di quest’anno ha già stabilito un nuovo record con l’arrivo di 1.000 top buyer provenienti da 68 paesi, un aumento del 43% rispetto all’anno precedente. Questi acquirenti sono stati selezionati, invitati e ospitati in collaborazione con l‘Agenzia Italiana per il Commercio Estero (Ice Agenzia), e si prevede che effettueranno importanti acquisti durante l’evento. Inoltre, sono stati fissati 10.000 appuntamenti prima dell’inizio della fiera.
Il Vinitaly di quest’anno rappresenta un’occasione unica per il settore del vino italiano per promuovere i propri prodotti sui mercati internazionali e per incontrare potenziali acquirenti e partner commerciali provenienti da tutto il mondo. La manifestazione offre anche l’opportunità di scoprire le ultime tendenze e le tecnologie innovative utilizzate nella produzione di vino, olio e birra.
Vinitaly: eccellenza e tradizione del Made in Italy nel mondo
La tradizione vitivinicola in Italia risale a migliaia di anni, con alcune delle varietà di uve più antiche e prestigiose al mondo. Il nostro Paese vanta una vasta gamma di vini, con oltre 350 denominazioni DOC e DOCG, prodotte in tutte le regioni del paese, ognuna con le sue caratteristiche uniche e il suo terroir distintivo. Dalle bollicine dello Champagne italiano, ai bianchi aromatici del Sud, ai rossi corposi del Nord, i vini italiani sono conosciuti in tutto il mondo per la loro qualità, la loro varietà e il loro carattere unico.
Record per l’export di vino italiano
Il mercato del vino italiano si conferma in ottima salute, come dimostrano i dati dell’Osservatorio Nomisma Wine Monitor. Nonostante un calo dei volumi di vendita nei principali mercati del mondo, le esportazioni di vino italiano hanno raggiunto un nuovo record nel 2022, superando quota 9 miliardi di euro.
In particolare, gli Stati Uniti e il Regno Unito si confermano mercati promettenti per il vino italiano, con una crescita a valore rispettivamente del 16% e del 32,7%. Al contrario, la Germania ha registrato un calo del 11,9%. Il vino italiano ha ottenuto ottime performance anche in Canada (+21,7%) e Giappone (+25,3%).
Nonostante alcuni fattori geopolitici abbiano penalizzato le vendite in alcuni paesi, l’Italia ha mantenuto una posizione forte a livello globale. Il prezzo medio delle produzioni di vino italiano, tuttavia, continua a essere un elemento critico, nonostante la loro riconosciuta eccellenza.
La ripresa del settore dell’Horeca ha rappresentato un’opportunità per la crescita delle vendite di vino italiano, grazie al ritorno dei turisti e al loro interesse per le produzioni enologiche italiane.
Per il 2023, gli esperti di Nomisma Wine Monitor scommettono sulla riduzione dell’inflazione per il settore del vino e sulla crescita del PIL nei mercati in cui l’Italia è già forte o ha margine di sviluppo.
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