“Ciao, Caterina”: un viaggio emotivo attraverso la vita e la morte

La storia di Tiziana Iaquinta a cura di Marco Paoli di scena al Casalinuovo di Catanzaro

Con “Ciao Caterina”, si apre un dialogo diretto e intimo con la protagonista della storia, creando un legame immediato con lo spettatore. La tranquilla esistenza di una famiglia, che aveva scelto una vita al di fuori degli schemi convenzionali, viene stravolta da un evento improvviso e devastante. Caterina, la figlia, era stata il fulcro di una felicità nuova ed entusiasmante. Il suo arrivo aveva trasformato radicalmente la vita dei suoi genitori, portando amore e gioia. Il padre, in particolare, aveva imparato ad amare al di là delle sue convinzioni precedenti, abbracciando una vita di libertà e spontaneità.

Il destino aveva in serbo un colpo terribile. Alla vigilia di un nuovo inizio, il cuore instancabile del padre si ferma improvvisamente, lasciando dietro di sé stupore e dolore. Da questo tragico evento, nasce un testamento filosofico, un monologo che Giuseppe, attraverso la penna di Tiziana, lascia alla figlia Caterina, con cui aveva condiviso ogni istante della sua esistenza.

Il libro “Ciao, Caterina” è un’opera incredibile, intensa e sconvolgente. Attraverso il linguaggio teatrale e l’uso della musica, le emozioni si materializzano in immagini e canzoni, creando uno spettacolo che tocca profondamente il cuore dello spettatore. Le luci scarseggiano, creando atmosfere dense che amplificano l’impatto emotivo della storia.

Ciao, Caterina: illuminare l’oscurità della morte con la forza della vita

Lo scopo principale dello spettacolo è quello di far riflettere sul tema della morte, ancora considerato un tabù in molti contesti. Attraverso la narrazione della vita e della morte di Giuseppe, lo spettatore viene condotto a riflettere sulla finitezza delle cose e sull’importanza di affrontare il tema della morte in modo educativo e non temuto. È un’occasione per cambiare prospettiva sull’infinito, concentrandosi invece sul finito e sulla resilienza umana di fronte alla perdita.

Sebbene il tema principale sia la perdita di un genitore, lo spettacolo stimola anche la riflessione su altre forme di “perdita” che possono colpire la vita di una persona, come la perdita del lavoro o una separazione. Incita il desiderio di continuare a costruire la propria vita con forza e impegno, nonostante le difficoltà.

Per gli educatori e i docenti, lo spettacolo rappresenta un’opportunità preziosa per affrontare tematiche delicate e fondamentali nel processo formativo dei giovani. La sua forza comunicativa e la sua capacità di suscitare empatia lo rendono uno strumento educativo efficace per aiutare i giovani a confrontarsi con le sfide dell’esistenza.

Dopo il debutto a Cosenza, lo spettacolo ha girato per la Calabria e la Sicilia, sia in serate pubbliche che in rappresentazioni per studenti delle scuole superiori e università. L’obiettivo futuro è portare lo spettacolo a Roma e in Toscana, coinvolgendo il pubblico attraverso la raccolta fondi e collaborazioni con associazioni culturali e di volontariato locali. Questo permetterà a un pubblico più ampio di vivere un’esperienza catartica e riflessiva attraverso lo spettacolo “Ciao Caterina”.

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