Nota di Alfredo Serrao presidente Associazione “I Quartieri“
“Non avremmo mai voluto che la realtà, almeno per come l’ha rappresentata la Procura di Catanzaro, superasse quelli che erano i nostri dubbi, peraltro da noi rappresentati all’Amministrazione comunale di Catanzaro nel lontano 6 agosto 2018 prot.n.76606”.
Spiega Alfredo Serrao presidente Associazione “I Quartieri” in una nota e prosegue.
“Non lo volevamo, per come non lo vorremmo nemmeno oggi, se non altro per il semplice motivo che la città di Catanzaro, i suoi cittadini, l’istituzione comunale e tanti consiglieri non lo meritavano e forse, non meritano questa pubblicità in negativo”.
“Siamo fiduciosi che, probabilmente, tanti consiglieri comunali, riusciranno a dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati ma, altresì siamo certi che se alcune nostre sottolineature, sempre nel contesto del dibattito e della segnalazione anche politica, fossero state osservate e valutate come una semplicissima moral suasion, di certo tanto clamore non ci sarebbe stato”.
“Invece, come sempre, l’arroganza preconcetta e la preclusione miope che cerca sempre il nemico, ha portato al risultato di oggi, quello che la città di Catanzaro, con grande franchezza non meritava”.
“C’è da dire – spiega il presidente dell’Associazione “I Quartieri” – che questo risultato era annunciato da tempo immemorabile, perché rispondeva, molto probabilmente, ad una forma inversa di compromesso politico che si è dimostrato errato ma, che di fatto, ha compromesso la credibilità politica dell’istituzione municipale nel rapporto di fiducia con il corpo elettorale, al netto di quelle che possono essere le singole responsabilità anche di ordine, eventualmente penale”.
“È questa secondo noi la riflessione più vera sulla quale tutti ci dobbiamo fermare. Perché chi ha perso veramente è tutta la città. Abbiamo perso tutti, già perché nei fatti nessuno oggi ha vinto, per come nessuno oggi può fare l’avvoltoio di turno volando su quello che è ormai un cadavere politico!”.
“Quella che poteva essere una strada di buonsenso, cioè correggere per tempo alcune cattive abitudini – da noi segnalate – oggi si è trasformato in un campo minato, almeno sotto il contesto dell’immagine e della prospettiva futura. La strada si è seriamente ristretta e francamente, il silenzio del sindaco Abramo fa molto rumore politicamente, tanto da evocare scenari da sgombero…quasi forzato”.
“Su questa vicenda, che con una triste ironia avevamo definito ‘commissiongate’ al sindaco Sergio Abramo, a cui chiediamo di rompere il silenzio imbarazzante, restano poche alternative – conclude Alfredo Serrao –: chiedere le dimissioni di tutti i consiglieri e dichiarare così conclusa un esperienza amministrative e politica; metterci la faccia e difendere in prima persona la sua maggioranza politica, che peraltro lo ha eletto; non optare per nessuna delle due alternative proposte e costituirsi, come Amministrazione Municipale, come parte civile in un eventuale rinvio a giudizio.
C’è peraltro da rilevare e non certamente in subordine, tenendo presente il valore umano di ogni singolo consigliere, senza fare alcun distinguo di ordine politico fra maggioranza ed opposizione, che proprio questo Consiglio comunale ha più volte votato, al sindaco Sergio Abramo, tante pratiche da lui sollecitate con un voto unanime”.