Riceviamo e pubblichiamo nota stampa a firma di Sergio Costanzo Consigliere Comunale #fareperCatanzaro
Catanzaro perde, dopo quello con Cosenza, anche il derby con Reggio Calabria. La sede regionale dell’Agenzia delle Dogane resta in riva allo Stretto nell’indifferenza e nell’apatia di un Comune che sta trascinando la città nel baratro e agli ultimi posti in Italia. Una questione affrontata con superficialità e inadeguatezza dal sindaco e dalla sua giunta che hanno dato per scontato che bastasse la “catanzaresità” del presidente dell’Agenzia, Kessler, per garantire l’istituzione nel Capoluogo della direzione interregionale Calabria-Basilicata.
Abramo ha fatto parole (e soliti “proclami stampa”), gli altri (vedi Falcomatà) hanno preferito i fatti. Così, prima che il TAR del Lazio desse ragione al Comune di Reggio Calabria, il nuovo comitato di gestione dell’Agenzia nazionale delle Dogane e dei Monopoli con delibera del 27 novembre scorso ha modificato il regolamento di organizzazione. Bisogna riconoscere che sono stati abili. Hanno abolito la direzione interregionale Calabria-Basilicata, accorpato la Basilicata alla Puglia e la Calabria alla Campania. Ma mentre l’Agenzia Puglia-Molise-Basilicata ha una sede unica, Bari, quella Campania-Calabria ne ha due, Napoli e Reggio Calabria. Falcomatà batte Abramo 6-0.
Tutto è avvenuto senza che a Catanzaro nessuno lo sapesse, nessuno ha seguito la vicenda, forse perché troppo impegnati a fare le liste alla Provincia o compilare l’elenco dello staff del presidente provinciale.
L’Agenzia delle Dogane, la Scuola di Magistratura, la Sovrintendenza dei Beni culturali, la RAI.
Tutte battaglie perse. Catanzaro Capoluogo di Regione solo sulla carta.
Come restare indifferenti al grido di dolore del segretario provinciale di Confartigianato ? Un duro passaggio della nota del dottor Mostaccioli sembra calzare a pennello il sindaco che governa Catanzaro da venti anni: “I rappresentanti della politica catanzarese – scrive l’esponente di Confartigianato – invece di ragionare su come risollevare le sorti di Catanzaro, riempire di contenuti quelle funzioni direzionali che continuano a rimanere solo sulla carta, sin dalla fondazione del regionalismo, restano costantemente impegnati alla ricerca del posizionamento più utile esclusivamente a se stessi, abbandonando il destino del Capoluogo di regione alla cabala elettorale.
”E mentre Abramo resta “costantemente impegnato alla ricerca del posizionamento più utile esclusivamente a sé stesso” (Comune, Provincia, Regione, Europa, Nazioni Unite) la città affonda inesorabilmente.