Fabiana Dadone, neo ministro della Pubbica Amministrazione, incalza sulla legge per il doppio cognome ottenendo le critiche del deputato leghista Paolo Tiramani.
“I veri problemi e le richieste delle famiglie sono ben altre che dare un doppio cognome ai figli, come proposto, con tanto di grancassa mediatica, dalla neo ministra alla P.A. Dadone“.
Il deputato della Lega Paolo Tiramani lo dichiara senza tanti giri di parole e prosegue: “Cara ministra Dadone, ritorni sulla terra. Le famiglie hanno bisogno di vere politiche di supporto alla natalità, di asili nido, di abbattere il divario salariale tra uomo e donna e non di sterili iniziative di facciata. Magari inizi a pensare a misure rivolte ai genitori che lavorano nel settore privato e nella pubblica amministrazione, di cui si dovrebbe occupare, anziché parlare di ipotetiche discriminazioni sull’ordine dei cognomi di mamma e papà”.
La proposta di legge del Ministro grillino Fabiana Dadone
“Stiamo parlando di una questione di civiltà aperta da un quarantennio, che richiama un sacrosanto principio di non discriminazione tra i genitori“, è ciò che ha dichiarato al Messaggero il Ministro Dadone. Dopo una sentenza della Consulta, dal 2017 è diventato possibile anche in Italia attribuire il doppio cognome ai figli. Ma per il momento si può solo affiancare il nome della madre a quello del padre.
La nuova legge prevede che i genitori, di comune accordo, possono decidere l’ordine dei cognomi. Se ciò non viene fatto, il bambino prenderà i nomi dei genitori in ordine alfabetico.
La cosa ancora più importante è che il bambino potrà avere anche solo il cognome della madre.
In tutti i casi è necessario presentare una dichiarazione congiunta all’ufficiale dello stato civile.
Il cognome del primo figlio varrà per i fratelli che nasceranno in seguito e, ovviamente, non sarà possibile l’accumulo dei cognomi. All’atto della nascita del figlio, chi ha doppio cognome, deve decidere di darne uno solo.
Le motivazioni del ministro dei 5S
Il ministro Dadone ora può contare sull’appoggio del centrosinistra: “Si tratta di una questione di civiltà, che richiama un sacrosanto principio di non discriminazione tra genitori”.
“Serve una legge organica sul doppio cognome: l’Italia è rimasta indietro anche nei confronti di molti Paesi europei e anche la Corte costituzionale ha stigmatizzato la disparità tra genitori nel nostro Stato”.
Già da deputata aveva presentato una proposta di legge sull’argomento, ma ora avrebbe il sostegno della maggioranza.
Non sono mancati commenti nel web. Molti i contrari a questa decisione poiché i problemi dell’Italia sono ben altri e più importanti. Ma non mancano anche i commenti positivi sulla scelta del Movimento e del centro-sinistra.
Annamaria Gnisci