“Appropriazione indebita di somme non dovute da parte di un dipendente che, con il placet del management non restituirà mai quella somma. Violazione delle norme sugli appalti pubblici aggirate affidando un servizio senza gara d’appalto. Messa in funzione di un servizio senza che sia stato rilasciato regolare collaudo”. Sono queste le tre cose sulle quali, tramite denuncia querela accettata dalla Procura della Repubblica con protocollo 201 del 21 gennaio, il consigliere comunale Sergio Costanzo ha chiesto che venga fatta luce. “Tre presunte azioni contrarie alle norme messe in atto all’interno dell’Amc. Per una volta, una sola, mi augurerei di essere smentito, solo perché così non dovrei far conto ai catanzaresi delle ennesime “infedeltà” di manager pubblici nei confronti della città”.
“Ma, se le carte di cui ho chiesto consultazione tramite regolare accesso agli atti, raccontano il vero, – dichiara Costanzo – allora saremmo in presenza di una ulteriore anomalia ai danni dell’intera città. Poiché l’Amc, qualora a qualcuno sfuggisse, eroga un servizio pubblico rivolto ai cittadini che lo pagano”.
“Resto in fiduciosa attesa – conclude Costanzo – di un riscontro da parte della solerte e tempestiva squadra investigativa a disposizione della Procura di Catanzaro. Riscontro che sono certo troverà poi la sua dimensione negli atti successivi firmati dai magistrati che stanno dimostrando di avere una necessaria attenzione verso la pubblica amministrazione”.