Abuso d’ufficio. Questa l’ipotesi di accusa contestata a due consiglieri comunali di Catanzaro e un consigliere regionale. L’accusa risale ai fatti di agosto 2018, nell’ichiesta del sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Graziella Viscomi. I consiglieri comunali di Catanzaro coinvolti sono: Giuseppe Pisano (Catanzaro con Abramo) e Francesco Gironda (Catanzaro con Abramo). Il consigliere regionale coinvolto è invece Claudio Parente (Forza Italia), ex presidente dell’associazione “Vivere Insieme”. Diversi gli esposti arrivati ai magistrati di Catanzaro. Tra questi esposti, una querela è firmata congiuntamente dall’ex consigliere comunale, Nicola Fiorita e Sergio Costanzo.
L’esposto di Fiorita e Costanzo
Nell’esposto di Fiorita e Costanzo si denunciano pubblici amministratori di un’azienda privata e parenti di consiglieri comunali assunti nelle strutture del Consiglio regionale. In particolare al centro dell’accuse di Fiorita e Costanzo, la vicenda di convenzione firmata tra l’amministrazione comunale e l’associazione “Vivere Insieme”, con la quale l’ente concedeva a questa in diritto di superficie per 80 anni, estesi a 92, un’area di circa 36 mila mq. Area di riferimento quartiere Corvo di Catanzaro. In oggetto la realizzazione di alcuni impianti sportivi e di un centro sanitario. Opere che a distanza di ben 22 anni dalla convenzione in questione e dalla firma avvenuta, non hanno visto ancora la luce.
Secondo Fiorita e Costanzo, dunque, un forte legame politico avrebbe consentito all’associazione di mantenere in vita la convenzione, nonostante presunte violazione degli accordi.
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