Sergio Costanzo: «Feste Patronali, trovare una soluzione»

Catanzaro Sergio Costanzo
Sergio Costanzo

“Il nuovo decreto del Presidente del Consiglio che proroga fino al 31 luglio le misure anti Covid, non cita anche questa volta se le misure riguardano anche le feste patronali”. Queste le parole di Sergio Costanzo Capogruppo FareperCatanzaro

“Confermato il divieto per sagre, – aggiunge il Capogruppo di FareperCatanzaro – fiere ed eventi pubblici nella convinzione che non sia possibile misure meno rigide di quelle attualmente in vigore in tutti quei luoghi dove c’è il rischio di affollamento delle persone e non sia garantito l’uso delle mascherine”.

“Il decreto legge tuttavia – prosegue Costanzo – delega comunque alla regione la scelta di decidere in autonomia sulla base dell’andamento dei contagi e dei risultati del monitoraggio che tiene conto della tenuta delle strutture sanitarie e della curva epidemica”.

“Proprio sulla decisione in autonomia delle regioni, invitiamo la presidente Santelli – si appella il Capogruppo di FareperCatanzaro – a valutare la possibilità di aprire alle feste patronali. Questo perché in primo luogo si parla del decreto del Presidente del Consiglio di sagre e fiere in generale”.

“Le feste patronali non sono, sagre o fiere, sono appuntamenti tradizionali, storici e religiosi. – dichiara Costanzo -. Che in molti casi  non hanno nulla a che vedere con le sagre o le fiere. Le feste patronali sono spesso riconducibili a ricorrenze religiose quindi con funzioni che mescolano elementi religiosi e altri tipici del folclore locale”.

“Sono quelle tradizioni – sottolinea -, dunque, che la Calabria può vantare e che rappresentano l’anima della nostra cultura. Occorre dunque distinguere questi momenti da quelli tipici gastronomici”.

“Ecco perché chiediamo alla governatrice Santelli – si espone ancora Costanzo – di valutare bene una possibile apertura a queste ricorrenze. Obbligando il mantenimento di tutti quei provvedimenti che possano garantire la tutela della salute dei cittadini. Attraverso il distanziamento sociale, l’uso della mascherina e di tutti quei dispositivi atti a proteggersi dal possibile contagio”.

“Garantire l’espletamento di questi momenti – aggiunge – significherebbe conservare tradizioni che la Calabria, in particolare, non può perdere. Il turismo calabrese si basa anche su queste tradizioni. Che altrimenti rischiano di scomparire. E con esse tutto un indotto e una identità culturale”.

“Ecco perché – conclude Costanzo – sosteniamo che sarebbe opportuno che la Giunta regionale e il Preidente Santelli valuti attentamente e faccia in modo che la Calabria possa vivere questi momenti. In considerazione dell’andamento fortunatamente negativo della pandemia. E della risposta che la professionalità della sanità calabrese ha dimostrato di saper garantire”.