L’ultimatum del M5S: «Via Zuccatelli o pronti a non votare Decreto Calabria»

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Il senatore del M5S, Nicola Morra, sfida il Governo: “Via Zuccatelli”. I parlamentari pentastellati, come è accaduto in Calabria, hanno unito le loro voci per mandare al Governo un unico messaggio: “Via Zuccatelli”.

I parlamentari tutti del M5S si dicono pronti a non votare il Decreto Calabria. Dopo la pubblicazione avvenuta due giorni fa sulla Gazzetta Ufficiale, il decreto deve affrontare la Camera ed il Senato per la conversione in legge.

Lo scontro dunque si fa duro. La nomina di Zuccatelli, voluta dal ministro della Salute, Roberto Speranza e da Leu, ha creato una piccola ma “diramante crepa” nella maggioranza di Governo.

Zuccatelli e/o Gino Strada

Uno spiraglio di luce sembra intravedersi grazie ad un’interlocuzione con Gino Strada. Strada sarebbe un nome ben accetto per il M5S e non solo, anche per l’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano e per il movimento delle Sardine (nella voce anche del referente nazionale, Jasmine Cristallo), il quale recentemente ha lanciato diversi appelli sui social per la nomina a commissario ad acta della Sanità calabrese del fondatore di Emergency

Tuttavia sia il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sia il viceministro Pier Paolo Sileri, sembrano voler confermare un affiancamento di Gino Strada a Giuseppe Zuccatelli. La nomina di Zuccatelli in questo caso rimarrebbe dunque blindata.

L’aut aut del M5S

Quest’ipotesi ha fatto “scaldare” e non poco il M5S. Il movimento infatti si prepara a far mancare i voti in aula per la conversione in legge del Decreto Calabria. Ma è davvero questo “ricatto politico” ciò che serve ad una regione come la Calabria segnata da emergenza, incompetenza, corruzione, scandalo e malasanità? Arrivati a questo punto, forse si. O forse no. Ancora una volta a pagare, rischiano di essere i calabresi, per cui la politica proclama di operare. Ma ciò che sta uscendo fuori è piuttosto una presa di posizione per mettere in buona luce un partito rispetto ad un altro, per arrivare ad un consenso che in questo momento dovrebbe essere l’ultimo degli obiettivi della classe politica, che dovrebbe garantire ora come non mai, il benessere comune dei calabresi e di tutti gli italiani.

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