Radio Milano International: 49 anni fa nasceva la prima radio libera italiana
Il 10 marzo 1975 segna un capitolo importante nella storia della radio italiana con la fondazione di Radio Milano International (RMI) a Milano. Questa emittente, ideata dai fratelli Angelo e Rino Borra insieme a Piero e Nino Cozzi, è diventata un simbolo dell’etere privato nel nostro paese.
Nonostante le iniziali difficoltà legali, che portarono persino al fermo e al sequestro delle apparecchiature, come riportato sul proprio sito, RMI ha trionfato, riuscendo a riprendere legalmente le trasmissioni e a sfidare il monopolio di Stato. Questo successo legale, ottenuto grazie alla perseveranza e all’impegno del fondatore Angelo Borra, ha aperto la strada a un nuovo mercato delle radio libere, segnando l’inizio delle emittenti radiofoniche e televisive private in Italia.
Diversi nomi emergono dalla storia dei “101 MHz”, contribuendo a plasmare il panorama radiofonico italiano: Gerry Bruno, Claudio Cecchetto, Gigio D’Ambrosio, Lilli Guacci, Moreno Guizzo, Jonathan Jan, Massimo Oldani, Leonardo “Leopardo” Re Cecconi, Gerry Scotti, Fausto Terenzi, Dr. Vibes, Patrizia Zani, solo per citarne alcuni.
Nonostante la trasformazione in One-O-One Network nel 2005 e la successiva conclusione delle trasmissioni, l’eredità di Radio Milano International vive attraverso R101, oggi di proprietà di RadioMediaset. Nel 2017, tuttavia, RMI ha ripreso a trasmettere, inizialmente solo sul web e successivamente abbracciando anche il digitale e l’analogico via etere.
Attualmente, RMI è in onda ogni notte sulla rete lombarda di Radio News (frequenza principale: 98.2 MHz), mentre in Calabria e Sicilia è ascoltabile in DAB+. Gli ascoltatori possono accedere alla radio libera tramite radiomilano.international e l’app dedicata.
Un flashback al contesto in cui RMI ha fatto la sua comparsa rivelerebbe che la sua nascita fu un catalizzatore per una rivoluzione nel panorama radiofonico italiano. Le prime trasmissioni delle radio private, come Radio Bologna e Radio Parma, furono un passo audace contro il monopolio della Rai, e la sentenza della Corte Costituzionale nel 1976 liberalizzò la trasmissione via etere in ambito locale, consentendo la proliferazione delle radio libere in tutto il paese.
Inizialmente considerato un fenomeno temporaneo, il successo delle radio libere divenne evidente nel tempo, portando a una competizione qualitativa con le emittenti pubbliche. La limitazione territoriale fu superata attraverso la creazione di reti interconnesse, e in pochi anni, le emittenti private divennero non solo un’alternativa, ma la principale fonte di innovazione e talento nel settore radiofonico italiano.