Con il passaggio della Calabria in zona gialla riaprono oltre 15 mila tra ristoranti, bar, pizzerie e agriturismi con 32 mila e 668 addetti situati nella Regione. È quanto stima la Coldiretti.
Gli effetti della chiusura dei ristoranti su intera filiera agroalimentare
Coldiretti sottoline che gli effetti della chiusura delle attività di ristorazione si sono fatti sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.
Le limitazioni alle 360 aziende agrituristiche presenti sul territorio
A pesare – aggiunge Coldiretti – sono state anche limitazioni a carico delle circa 360 aziende agrituristiche che si trovano in grande difficoltà quest’anno per le misure di contenimento già adottate e il crollo del turismo.
Necessario superare divieto di spostamento tra i comuni a Natale, Santo Stefano e Capodanno
In questo contesto è importante superare il divieto agli spostamenti tra i comuni, nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno. È importante per salvare e dare una chance agli agriturismi italiani che sono principalmente situati in piccoli centri rurali con una clientela proveniente dalle grandi città e dai paesi limitrofi.
Il divieto un paradosso
Il divieto è infatti un vero paradosso se si considera che gli agriturismi spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, che sono, anche secondo Campagna Amica, secondo i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.
Le limitazioni alle attività di impresa – conclude la Coldiretti – devono dunque prevedere un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera per salvare l’economia e l’occupazione in un settore chiave del Made in Italy.
Leggi anche – Calabria zona gialla: ecco come comportarsi da domenica 13 dicembre -.