Le cantine Luigi Viola: una famiglia di insegnanti che trasforma l’idea in realtà
A Saracena, un docente trent’anni fa ha deciso di riportare in vita un vino dolce dalla storia centenaria. È così che sono nate le cantine Luigi Viola. Luigi Viola, insegnante elementare e membro di una famiglia di insegnanti da generazioni, aveva un’idea che sembrava destinata a fallire. Nel piccolo centro di Saracena, vicino a Castrovillari, nel cuore del Parco del Pollino, Luigi aveva in mente il moscato, un vino dolce dalle antiche origini. Tuttavia, il moscato era sull’orlo dell’estinzione e prodotto solo a Saracena. Nonostante non venisse preso sul serio e ogni tentativo di coinvolgere persone, imprenditori e agricoltori fosse fallito, Luigi, un visionario determinato, decise di proseguire nel suo progetto di riscoprire il moscato di Saracena, convinto che solo in quel luogo quel vino dolce potesse rinascere.
Non era un’impresa facile, ma Luigi cominciò questa strana avventura con qualche ettaro di terreno coltivato a vigneto. Così nacquero le cantine Luigi Viola, che in pochi anni, lentamente ma con sempre maggior successo e apprezzamento da parte degli esperti, resuscitarono il moscato e conquistarono l’Italia. Il vino dolce raggiunse ogni angolo del Paese, venendo immediatamente premiato e apprezzato a tutti i livelli.
Nel frattempo, altre piccole cantine nacquero nella zona, contribuendo alla rinascita e alla diffusione del moscato. Questo straordinario vino dolce si distingueva per la sua qualità, il suo profumo e la sua originalità, diventando uno dei migliori vini dolci italiani.
Oggi, insieme a Luigi, ci sono i suoi figli Claudio, Alessandro e Roberto, che da alcuni anni gestiscono le cantine, portando avanti nuovi progetti e idee innovative, inclusa la produzione di nuovi vini. Margherita Loielo, la madre dei ragazzi (alla quale è stato dedicato il vino Margherita), è presente al loro fianco. Recentemente, si è verificata anche la nascita di un altro vino, curioso già nel nome: il “Vino del preside”. Il Raspato 2020, realizzato con le stesse uve del Moscato, Guarnaccia, Malvasia e Muscatello, vinificate in modo secco e con l’intero grappolo. Al momento, ne vengono prodotte solo 120 bottiglie magnum. Secondo quanto riportato sulla rivista specializzata Wine News, il risultato è un vino straordinariamente originale, con sentori di frutti gialli, erbe mediterranee e fiori appassiti, un sorso austero, sapido, appena tannico e con un aroma persistente che si prolunga a lungo.
Una notizia di particolare interesse arriva dalla Cina, dove una rivista specializzata nel vino italiano cita le cantine Viola come una delle migliori in Italia e la migliore in Calabria. Questo risultato è di grande rilevanza, considerando che la Cina è un paese immenso e lontano dal nostro territorio.
Questo interesse commuove Luigi Viola, anche se ormai in pensione, che rimane sempre attento e interessato alle sorti della sua cantina e dei suoi vini. Egli affianca i figli con consigli e attenzione, ammirando la loro precisione e puntualità. In particolare, Claudio è un ragazzo gentile e premuroso con gli ospiti e i clienti, che ama suo padre e gli concede spazio per parlare e discutere, mentre lui sembra rimanere in secondo piano. Tuttavia, il futuro delle cantine Viola dipende dalle prospettive del moscato e, in parte, anche del Vino del preside, un vino considerato ormai perduto che Luigi ha voluto dedicare al fratello preside di un Liceo. Il fratello ha insistito affinché questo vino venisse riproposto come espressione della tradizione e della cultura enoica di Saracena.