San Martino in Calabria: tra leggende, miracoli e sapori, un viaggio tra vino novello, pitta tradizionale e atmosfere avvolgenti
Ogni undici novembre, il calendario segna la celebrazione di San Martino, un giorno intriso di antiche tradizioni e consuetudini che si svolgono in una sorta di “Estate di San Martino”. Nonostante il periodo autunnale avanzato, il clima mite e sereno accompagna questa ricorrenza, rendendola un’occasione unica.
L’icona di un’atmosfera gioiosa si materializza tra il profumo avvolgente del vino novello e il sapore inconfondibile delle castagne. Per alcuni, le temperature insolite di questo giorno sembrano frutto del caso, ma per coloro che credono nelle tradizioni, questo intervallo di clima è attribuito al primo miracolo del santo.
La leggenda di San Martino, noto come protettore dei pellegrini e dei viaggiatori, narra la storia di un giovane nato a Tours nel 317 d.C. Figlio di un ufficiale romano, Martino non era inizialmente avvezzo alla religione cristiana. Un giorno d’autunno, mentre cavalca fuori dalla città di Amiens, Martino incontra un mendicante malvestito. Non avendo denaro con sé, decide di dividere il suo prezioso mantello di lana con la spada, donando metà al povero. Incredibilmente, le nuvole si dissolvono, la pioggia cessa e un caldo sole estivo appare. Questo evento lo spinge al battesimo e alla vita religiosa.
La Festa di San Martino è celebre non solo per la sua atmosfera speciale ma anche per le tradizioni che la circondano. Questa festività segna il momento di assaporare il vino novello, frutto dell’ultima vendemmia. Nell’antichità, gli anziani dedicavano questo giorno a visitare le cantine dei loro amici per degustare il vino appena prodotto.
In Calabria, la festa è ancor più speciale. Ogni undici novembre, i calabresi si riuniscono per festeggiare il superamento della fase del mosto, seguendo l’antica usanza di visitare le cantine locali. Un detto tipico della regione afferma: “a San Martinu ogni mùstu è vinu” – ovvero, nel giorno di San Martino, ogni mosto diventa vino.
Nella serata di San Martino, le donne preparano piatti tradizionali calabresi per accompagnare la degustazione del vino novello. In tavola non possono mancare il pane fatto in casa, le olive schiacciate, i prodotti sott’olio, la soppressata e vari stuzzichini.
Nella regione, la celebrazione culmina con la preparazione della Pitta di San Martino, un dolce rettangolare o rotondo arricchito con mandorle tostate, frutta secca, uvetta sultanina e fichi secchi. Questo dolce segue una ricetta tramandata dalle donne calabresi, consumato non solo a San Martino ma anche durante le festività natalizie.
Immaginate l’odore avvolgente del mosto che si mescola alla gioia dei brindisi e alle tradizioni locali, il tutto sotto i caldi colori autunnali. Un bicchiere di rosso novello accompagna la tavolata festosa, rendendo omaggio alla cucina calabrese e alla gioia semplice di gustare il vino. Questa festa, che attinge alla forza viva di un passato ricco, continua a ispirare e appassionare il presente.