In attesa della ripartenza, il ristorante di Milazzo prepara pasti caldi per i meno fortunati
Parte da Milazzo un’iniziativa di solidarietà che tende la mano agli ultimi. In ottemperanza al nuovo Dpcm del Governo Conte, in una Sicilia che si è tinta di arancione, il ristorante di Ngonia Bay a Milazzo ha chiuso i battenti per un po’ ma ha aperto il cuore.
Lo chef Dario Pandolfo ha scelto di continuare a cucinare, questa volta non per i clienti del ristorante, ma per i più bisognosi. Supportato da Marco Calabrese, proprietario del boutique hotel Ngonia Bay, ubicato sulla baia del Tono di Milazzo, e da tutto il team di sala e cucina, Dario Pandolfo ha scelto di continuare a fare quel che gli viene meglio e utilizzare il suo grande talento per donare pasti ai più bisognosi. Il 29 ottobre è stata la volta della Mensa dei poveri di Cristo Re a Messina, dove sono stati donati 150 pasti, il 14 novembre sono stati distribuiti 200 pasti nella Parrocchia di S. Giovanni Paolo II in favore della comunità di Portosalvo, con il supporto del parroco, Padre Vincenzo, responsabile della Caritas cittadina. La prossima settimana il team di Ngonia Bay sarà nuovamente al lavoro per offrire il pasto del sabato sera alla Caritas di Milazzo e a quella di Barcellona, oltre che in favore della Croce Rossa in collaborazione con l’associazione Lions di Milazzo.
“E’ proprio vero. Cucinare è un gesto d’amore” – afferma lo chef milazzese, promotore dell’iniziativa che punta a sensibilizzare sull’importanza di donare e dare aiuto ai più bisognosi. “In questo momento abbiamo bisogno di energia positiva, abbiamo bisogno di restare uniti. Ci piacerebbe avviare un modello di collaborazione tra ristoratori e sponsor (food for soul) – continua Pandolfo – che possa contribuire a combattere il problema della fame e dello spreco alimentare. Insieme agli altri ristoranti potremmo cucinare con prodotti prossimi alla scadenza e con ingredienti che molti considerano scarti alimentari ma che al contrario posso essere utilizzati per preparare delle ottime ricette”.
“L’incertezza del Governo sulle azioni che verranno messe in campo in futuro e sui tempi di una riapertura possibile – ha commentato Marco Calabrese – ci impediscono di programmare, studiare e preparare una ripartenza. In questa situazione, abbiamo pensato di non fermarci e dare una mano ai più bisognosi e alle persone che non hanno la possibilità di avere un pasto caldo. Per fare questo, c’è bisogno dell’aiuto di tutti”.
L’invito è per ristoranti, pasticcerie e gastronomie che hanno voglia di dare il loro contributo e per il settore della piccola e grande distribuzione che per esempio potrebbe donare derrate alimentari, oppure il pane avanzato la sera, o ancora cibi prossimi alla scadenza che andrebbero a finire nell’immondizia.
Proprio ieri il Pontefice, celebrando la giornata mondiale dei poveri aveva esortato tutti a donare e tendere la mano agli ultimi. “C’è tanta fame anche nel cuore delle nostre città. In questi tempi di incertezza e fragilità non sprechiamo la vita pensando solo a noi stessi, con l’atteggiamento dell’indifferenza”.
Oggi che la pandemia ha messo in ginocchio nel nostro Paese tanti giovani, donne e famiglie, la schiera dei nuovi poveri si allarga e secondo il rapporto Caritas 2020 sulla povertà in Italia, pubblicato in occasione della giornata mondiale della lotta contro la povertà, sono 450 mila le persone che hanno chiesto aiuto per la prima volta e che si aggiungono agli oltre 4 milioni e 600 mila poveri dell’anno precedente.
“Ora possiamo fare poco per le nostre aziende ma possiamo fare tanto per gli altri. Anche una piccola donazione in prodotti alimentari – ha spiegato Marco Calabrese – può aiutare una famiglia che ha bisogno. Siamo in prima linea perché da questo periodo non ci sfuggano gli insegnamenti più importanti, il rispetto per il prossimo e il fatto che non se ne uscirà veramente se ognuno di noi, pur colpito duramente, non tenderà la propria mano al prossimo in ogni modo possibile”.
L’iniziativa lanciata sui canali social dello chef sta già ricevendo molteplici adesioni. Sono tante le aziende che hanno contattato i promotori dell’iniziativa e nei prossimi giorni daranno il proprio contributo: pescherie, pastifici, pizzerie, macellerie, ristoranti, biscottifici, volontari.