L’Ikigai per la cultura giapponese rappresenta il motivo che ci fa alzare bene al mattino. I francesi direbbero la “raison d’être“, e ai calabresi cosa davvero porta serenità?
Diciamo che questa parolina rappresenta il giusto equilibrio tra passione, lavoro, missione e vocazione.
Trovare il proprio Ikigai non è così facile ma non è neppure impossibile.
È il giusto equilibrio, il giusto posto nel mondo, essere sè stessi senza paura.
Dovremmo chiederci cosa davvero ci appassiona? Cosa ci potrebbe portare reddito lavorando? Qual è la nostra vocazione individuale? Cosa possiamo fare per il mondo? Rispondendo coerentemente a questi quesiti ci avvicina alla scoperta più profonda del nostro essere, alla conoscenza individuale di chi siamo e verso quale direzione stiamo remando.
Ikigai vuol dire anche amore o meglio con questo termine ci si riferisce alla persona amata, sempre nella cultura giapponese. La famiglia, un sogno, tutto può essere il proprio Ikigai.
Ad esempio per i calabresi potrebbe essere il mare.
Una passione, lavorare a contatto con il mare potrebbe essere una vera e propria attività, la missione potrebbe essere preservarlo per le future generazioni e la vocazione? Non è semplice trovare tutte le risposte, ciò che conta è iniziare ad interrogarsi.
Come trovare il proprio Ikigai?
Non esiste una regola, un manuale da seguire, bisogna vivere.
Vivere davvero ascoltando sé stessi. Amando gli altri e facendo esperienze. Amare il proprio lavoro anche se ti è capitato o se lo hai scelto o meglio perché ti piace. Ma al cuore non si comanda, quindi più che una scelta è un sentire e indirizzare la propria vita secondo le inclinazioni personali.
Ikigai è equilibrio e passione, per sè stessi e verso gli altri. È altruismo, ma anche quel sano egoismo che ti regali rimanendo a casa perché hai voglia di restare con te stesso. Ikigai è scegliere, anche sbagliando, assecondando quello che sei. Perché ognuno di noi è un mondo ed è perfetto o meglio perfettibile così com’è.