Calabria digitale: l’evolvere della connessione internet dall’Inizio del Pnrr, dalla limitata diffusione della fibra ottica alla sfida di una connessione equa tra province
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) si pone come obiettivo primario il superamento del divario digitale, ritenendo cruciale l’accesso alle infrastrutture tecnologiche per semplificare e innovare, spingendo così la ripresa economica e sociale post-pandemia. Sebbene i dati sugli investimenti istituzionali nei territori non siano sempre immediatamente disponibili, uno studio condotto da Openpolis e Agcom offre una panoramica della situazione attuale, focalizzandosi sulla Calabria. Emergendo dai dati è la limitata diffusione della tecnologia Fiber to the Home (Ftth), che consente connessioni a velocità pari o superiori a 1 Gbps, coincidendo con l’obiettivo principale del Pnrr.
La situazione delle connessioni in Calabria evidenzia velocità non uniformi, con differenze significative tra le cinque province. La provincia di Catanzaro guida la classifica con il 50% delle famiglie connesse nel 2023, seguita da Crotone al 47%, Reggio Calabria al 42%, Vibo Valentia al 27% e Cosenza in coda al 24%. In media, oltre il 60% delle famiglie regionali risulta ancora privo di connessione veloce. Vale la pena notare che si è registrato un miglioramento negli ultimi anni, attribuibile in gran parte agli investimenti del Pnrr. Nel 2021, solo il 20% delle famiglie calabresi aveva accesso alla fibra e a internet ad alta velocità.
Al livello nazionale, le province più connesse sono Cagliari, Campobasso, Mantova, Milano, Napoli, Palermo, Prato, Roma, Trento e Trieste. Questi dati indicano una spinta positiva verso una maggiore connettività nelle regioni italiane, con il Pnrr che gioca un ruolo chiave nel miglioramento dell’infrastruttura tecnologica. Il cammino per ridurre il divario digitale, tuttavia, richiede ulteriori sforzi e investimenti mirati, specialmente nelle aree ancora sottoservite come Cosenza e Vibo Valentia. Solo con un impegno continuo sarà possibile garantire un accesso equo e generalizzato alle tecnologie digitali, contribuendo così a plasmare un futuro più connesso per la Calabria e l’intero Paese.
LEGGI ANCHE: Dipendenza dai social media: un problema che cresce tra i giovani