Iper-connessione: la necessità di comunicare senza “spegnere il cervello”

Tecnologia, web, internet
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L’iper-connessione è stata una delle tematiche trattate nella maturità 2022. E per gli addetti ai lavori che della connessione e della comunicazione digitale ne hanno fatto e ne fanno un lavoro, approfondire questo tema, è risultato non solo interessante, ma anche necessario per capire verso quali nuove forme di comunicazione, interconnessione e di relazione ci stiamo muovendo.

Iper-connessione: siamo tutti connessi. Ma cosa vuol dire?

Iper-connessione significa letteralmente l’essere sempre connesso, costantemente in connessione. È il “must have” dei nostri stili di vita contemporanei. Siamo connessi in tutto, con tutto e dovunque: in macchina, a lavoro, in spiaggia, in montagna. Se non siamo connessi non siamo vivi, questo sembra dirci la società moderna.

E nel momento in cui ci connettiamo con il mondo, comunichiamo con il mondo. Allora qui sorge la questione del “sapersi comportare”, proprio come avviene nella realtà in cui le relazioni si costruiscono faccia a faccia. Anche online, anche quando siamo connessi, anche se c’è uno schermo a fare da filtro. Bisogna ricordarsi che dall’altra parte c’è una persona e di conseguenza dobbiamo agire.

“Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi, senza spegnere il cervello”: il saggio di Bruno Mastroianni e Vera Gheno

A tal proposito Vera Gheno, una delle linguiste italiane contemporanee più note e Bruno Mastroianni, filosofo che studia il mondo della comunicazione e dell’etica della comunicazione digitale, hanno lavorato a questo saggio: “Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi, senza spegnere il cervello”, pubblicato da Longanesi nel 2018.

Il focus del saggio di Vera Gheno e Bruno Mastroianni: l’iper-connessione

Il focus del testo di Gheno e Mastroianni è proprio quello dell’iper-connessione. In questo saggio i due studiosi cercano di analizzare non solo la questione dell’utilizzo tecnico del mezzo, dei social network, ma anche l’importanza del linguaggio e delle regole che esistono e bisogna seguire per una comunicazione che rischia di esondare in bullismo e hating.

Iper-connessione e comunicazione: comunicare senza “spegnere il cervello”

L’importanza di comunicare senza spegnere il cervello è il centro del discorso di Gheno e Mastroianni che sottolineano l’importanza delle “questioni tecnologiche legate al funzionamento degli algoritmi e alla tutela della privacy sui nostri dati” e di un apparato legislativo che punisca la violenza ma anche ma soprattutto, dicono i due studiosi “occorre anche che l’essere umano continui a essere, appunto, umano”. Bisogna porsi domande, bisogna essere parte attiva dell’alfabetizzazione digitale, comprenderne i meccanismi, capire che dietro i social, i post, le foto ci sono persone e che bisogna partire non da un’azione collettiva, ma inizialmente da un’attività individuale, un lavoro su noi stessi prima che sugli altri.

Anche online si può essere umani

E proprio nell’introduzione al libro Gheno e Mastroianni spiegano cosa può fare ciascuno di noi, cosa significa essere più umani: “Significa, ad esempio, scegliere spesso il silenzio invece del commento becero che abbiamo sulla punta della lingua. Significa riflettere bene, prima di scrivere. Significa anche subire molte umiliazioni, prima tra tutte quella di scoprire di non sapere, quando invece credevamo il contrario. Non è facile, perché parte tutto da noi stessi. È un coltivare capacità che, alla fin fine, chi più chi meno, abbiamo tutti, in qualità di esseri umani dotati di un cervello. Ed è tutto fuorché buonismo”.

La web reputation: la responsabilità di essere piccoli personaggi pubblici

L’iperconnessione e i social ci hanno reso tutti dei personaggi pubblici, persone che parlano a un pubblico più o meno ampio e questo comporta una responsabilità maggiore e anche una maggiore capacità di gestire errori e stress. Come dicono i due studiosi in un’intervista a Il Libraio: “Occorre lavorare sul significato che diamo a ciò che facciamo sempre, perché la connessione ci ha reso tutti dei piccoli personaggi pubblici con una certa visibilità. È giunto il momento di imparare a gestire questa dimensione pubblica aumentata non solo difendendosi da possibili errori, ma costruendo un racconto di sé online che migliori la nostra vita relazionale e sociale”.

La cittadinanza digitale: i diritti e i doveri all’interno della comunità online

Lo spunto di riflessione da cui parte l’analisi del saggio di Gheno e Mastroianni conduce all’importanza di un “codice etico” da seguire, per essere connessi e restare online responsabilmente. Ecco allora che diviene importante parlare di Cittadinanza Digitale.

La cittadinanza digitale è quell’insieme di diritti e doveri che hanno come obiettivo quello di semplificare il rapporto tra le persone, ma anche tra queste e le imprese e pubblica amministrazione (PA), attraverso i sistemi digitali. Al fine di regolamentare questi rapporti è stata istituita recentemente anche la Carta della cittadinanza digitale che, per l’appunto, sancisce il diritto di cittadini e imprese ad accedere a dati, documenti e servizi di loro interesse in modalità digitale, in maniera da garantire diritti e doveri di ciascuna parte.

Dunque, finisce l’era in cui online si può fare ciò che si vuole. Sfuma l’idea di percepire il mondo online come un rifugio in cui si può dare sfogo alle proprie pulsioni senza limiti o senza conseguenze. Siamo entrati in un’altra era e forse dobbiamo ancora prendere coscienza di questo. Una cosa è certa: digitale e reale oramai si sono fusi in un unico mondo: concreto, vero. E così come una firma digitale ci può far acquistare una casa, così un commento offensivo sui social può generare una querela nei nostri confronti.

Siamo connessi alla vita e la vita è connessa alla rete. È così semplice eppure così complicato!

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