La Reggina Calcio ha risposto alla comunicazione della Covisoc in merito al respingimento dell’iscrizione della squadra al campionato di Serie B, esprimendo la propria insoddisfazione e sostenendo che la decisione non sia coerente con quanto stabilito dal tribunale di Reggio Calabria.
La società ha annunciato che presenterà un ricorso nelle opportune sedi, sicura che riuscirà a dimostrare la correttezza delle proprie azioni, come già accaduto in passato.
La risposta della Reggina Calcio è giunta nella tarda serata, come reazione alla comunicazione della Covisoc della Fgci di ieri sera, in cui è stata negata alla squadra la concessione della Licenza nazionale 2023/2024, ovvero l’ammissione al campionato di Serie B.
La decisione è stata motivata dal mancato rispetto di alcuni criteri legali ed economico-finanziari richiesti per ottenere la Licenza nazionale e poter partecipare al campionato di Serie B 2023/2024. Nonostante la società calabrese abbia concluso un accordo di ristrutturazione dei debiti e una transazione dei debiti tributari, si contesta il fatto che entro la scadenza del 20 giugno 2023, come stabilito dalla normativa di riferimento, la Reggina non abbia provveduto al pagamento dei debiti tributari e previdenziali scaduti fino al 31 dicembre 2022.
La Reggina avrà la possibilità di presentare il ricorso entro il prossimo 5 luglio, nella speranza di ottenere un esito favorevole e poter partecipare al campionato di Serie B. La squadra è determinata a dimostrare di aver rispettato gli obblighi finanziari e di avere tutte le carte in regola per competere al livello richiesto.
Resta ora da attendere gli sviluppi futuri e le decisioni delle istanze competenti, che valuteranno il ricorso presentato dalla Reggina Calcio. L’intero processo sarà importante per definire il destino della squadra e per stabilire se avrà la possibilità di competere nella prossima stagione di Serie B.
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