L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Il lavoro regge la società, promuove la crescita economica e sociale, consolida il saper fare del singolo e del gruppo, valorizza l’individualità e la partecipazione, accresce la consapevolezza di essere utile e gradito, rivela le eccellenze ed insegna ad essere collaborativi, responsabili e proficui.
Il rinnovo del contratto del settore Scuola università e ricerca, per il quale la CISL tanto si è battuta, è un buon inizio per attribuire un adeguato valore alle diverse professionalità e recuperare la dignità che tutto il personale dovrebbe vedersi garantito.
Non è certo la soluzione ottimale per i lavoratori del comparto scuola, ma vi domando: non firmare quel contratto avrebbe prodotto ripensamenti e adeguamenti contrattuali migliori? Io credo di no, penso piuttosto che avrebbe disintegrato anni di contrattazione; anni nei quali la CISL e gli altri sindacati firmatari del Contratto hanno urlato la volontà della gente e preteso ascolto e attenzione.
Negli ultimi dieci anni, la figura del lavoratore era stata svilita da tagli (130.000 posti in meno nel piano triennale sancito dal DL 112, poi Legge 133/2008), dal Decreto Brunetta del 2009 (D lsl 150/2009), dal blocco delle retribuzioni e degli scatti di anzianità (DL 78 poi Legge 122/2010), da proroghe del blocco dei trattamenti economici (DL 98, poi Legge 111/2011), dalla “Riforma Fornero” definita “Salva Italia” (DL 201 poi Legge 214/2011), da un’ulteriore proroga del blocco delle retribuzioni (DPR 122/2013), dalla Buona Scuola del Governo Renzi, con interventi sul salario e sull’organizzazione del lavoro.
Davanti a questo scenario (che a volte sfugge, a volte viene dimenticato, a volte viene colorato da comunicazioni persuasive, all’insegna della sofferta necessità e del sacrificio inevitabile), il rinnovo del contratto si veste di utili certezze.
Un traguardo atteso, che riguarda il triennio 2016/2018 e che fa ben sperare in un cambio di rotta per gli anni futuri. La CISL SCUOLA sarà sempre in prima linea, per la tutela dei lavoratori, perchè la loro tutela e la loro valorizzazione significa anche rispettare il principio fondamentale su cui si fonda la nostra bellissima Nazione.
Il Segretario Provinciale di Catanzaro Prof. Alfredo Silipo