Capita, per fortuna di rado, leggere le esternazioni politiche di Sergio Abramo che, magari per darsi un tono, discetta di etica e morale cercando di dare risposte al suo pressoché fallimentare terzo mandato da sindaco. Chiuso nelle sue buie e grigie stanze di palazzo De Nobili, Sergio Abramo, distante oramai dalle tante problematiche che attanagliano la nostra città in una crisi sociale ed economica senza precedenti, abdica al ruolo di sindaco per ergersi a “portavoce” di ristretti circoli che hanno improntato il loro agire politico al più serenato “familismo”. E se in molti decidono di prendere le distanze da una “consorteria” affaristico/clientelare che nella recente vicenda dell’affaire “piano casa” si è svelata con nomi e cognomi “certificati” dalla clamorosa assenza in consiglio comunale, il “portavoce” Abramo non trova di meglio che “ululare” alla luna cercando di mascherare il suo fallimento politico e umano ” stalkerando” la politica cittadina poco incline a piegarsi alle desuete categorie “ottocentesche” di destra e sinistra e,al contrario,fortemente reattiva nel creare sintesi,cultura,momenti identitari e programmi finalizzati alla crescita della città ed alla qualità della vita dei suoi residenti.
Consigliamo quindi al “portavoce” Abramo una tranquilla e serena riflessione relativamente al suo agire politico e umano degli ultimi cinque anni nella certezza assoluta che troverà esaudienti risposte rispetto al crollo totale della sua coalizione nonché alla ferma presa di distanza da parte di tanti amici e colleghi consiglieri che alla città hanno dato tanto.
Se Abramo si erge a “puro” della politica, della trasparenza e della legalità, non candidi nella sua lista o in quelle da lui ispirate, professionisti che negli ultimi sei mesi hanno avuto incarichi di consulenze varie attingendo dai fondi comunali, non candidi chi riveste ruoli importanti nelle compartecipate comunali ( Amc, Cz servizi, Comalca ect) o i diretti parenti degli stessi, non candidi chi ha “goduto” o “godrà” di favori da parte dell’amministrazione altrimenti si configura un vero e proprio “voto di scambio” che non mi esimerò di esporli all’attenzione della Procura della Repubblica.
Inoltre non candidi quei partiti che alle recenti elezioni regionali hanno sostenuto con le proprie liste il centro sx ed il governatore Oliverio o gli assessori uscenti che hanno sostenuto chi Oliverio o addirittura candidati direttamente con D’Ascola, non candidi i vecchi compagni che 5 anni fa hanno sostenuto Salvatore Scalzo contro la coalizione che oggi lei rappresenta. Questi non sono voltagabbana o transfughi? È facile guardare la pagliuzza negli occhi degli altri quando si ha una trave nei propri. Il”voto”, infatti, è una cosa seria e non sarà certamente lo “scambio” di tanti bravi consiglieri comunali con nuovi adepti inseriti nei vari consigli di amministrazione ovvero le decine di incarichi tecnico/professionali affidati a giovani professionisti a cambiare il destino di Sergio Abramo che potrà magari contare su qualche nuovo candidato ma verrà sonoramente bocciato da tutti quei cittadini che da una amministrazione comunale si aspettano politiche improntate alla legalità ed alla trasparenza. Con buona pace del sindaco di Catanzaro e del suo “portavoce” Abramo.
Sergio Costanzo
Consigliere Comunale #fareperCatanzaro