Analisi del nuovo regolamento Ue per la riduzione degli imballaggi monouso e della plastica, le sfide dell’industria alberghiera e della ristorazione
Il nuovo regolamento dell’UE concernente gli imballaggi, recentemente approvato dalla Commissione ambiente di Bruxelles, rappresenta un’importante mossa per mitigare l’impatto ambientale derivante dall’uso diffuso di prodotti monouso e plastica, soprattutto nei settori alberghiero, della ristorazione e del catering.
L’obiettivo primario è quello di promuovere una drastica riduzione nell’utilizzo di imballaggi monouso entro il 2030, mirando a una percentuale del 20% di bevande confezionate in imballaggi riutilizzabili. Questo significa l’eliminazione di diversi prodotti monouso, tra cui bustine di zucchero, sacchetti per insalata, pacchetti di ketchup e flaconi di shampoo. Ciò solleva diverse sfide e apre interessanti opportunità per l’industria.
Una delle principali disposizioni del nuovo regolamento Ue riguarda il divieto di utilizzo di imballaggi monouso per la vendita di frutta e verdura di peso inferiore a un chilo, così come per condimenti, conserve, salse, caffè in bustine monodose e zucchero, nell’ambito dell’industria alberghiera e della ristorazione. Inoltre, sono previsti divieti relativi all’uso di stoviglie monouso nei ristoranti e fast-food, nonché di prodotti per l’igiene monouso negli alberghi, come flaconi di shampoo e saponette. Tali restrizioni entreranno in vigore entro il 31 dicembre 2027.
In linea con l’obiettivo di favorire gli imballaggi riutilizzabili, l’Europa mira a promuovere l’uso di contenitori riutilizzabili per il 20% delle bevande entro il 2030. Questo ambizioso traguardo richiede l’implementazione di nuovi sistemi di deposito e restituzione per incentivare i consumatori a restituire le bottiglie vuote. Alcuni paesi, come l’Italia, mostrano resistenza, preferendo invece concentrarsi sul riciclaggio degli imballaggi esistenti anziché sull’adozione di nuovi sistemi.
L’introduzione del nuovo regolamento Ue potrebbe portare a una rivalutazione del concetto di “formato famiglia”, poiché gli imballaggi in plastica utilizzati per raggruppare i prodotti potrebbero essere proibiti. Inoltre, il governo italiano ha posticipato l’introduzione di tasse sulla plastica monouso e sulle bevande zuccherate, entrambe considerate dannose per l’ambiente e la salute. Queste misure fiscali erano state inizialmente progettate per scoraggiare il consumo di tali prodotti e per finanziare la transizione verso un’economia circolare.