Due anni dal naufragio di Cutro: una veglia per ricordare

Naufragio di Cutro (veglia per ricordare le vittime)
Naufragio di Cutro (veglia per ricordare le vittime)

Due anni dopo il naufragio di Cutro, la commovente veglia in spiaggia per ricordare le 94 vittime del naufragio e continuare a chiedere verità e giustizia

CUTRO (KR), 26 FEB 2025 – Il 26 febbraio 2025, sulla spiaggia di Steccato di Cutro, si è svolta una toccante veglia di preghiera in memoria delle 94 vittime del naufragio avvenuto due anni prima. Un evento che ha profondamente segnato la comunità di Cutro e l’Italia intera, riportando al centro dell’attenzione il tema delle politiche migratorie e della sicurezza in mare. La cerimonia ha visto la partecipazione di istituzioni, associazioni, familiari delle vittime e cittadini, uniti dal desiderio di giustizia e dalla volontà di mantenere viva la memoria di quella tragedia. LEGGI: Crotone, grave naufragio di migranti: tanti i minori morti, tra cui un neonato

Le parole di Elly Schlein e la richiesta di giustizia

Durante la cerimonia, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha ribadito le domande che da due anni restano senza risposta: “Perché non sono partiti i mezzi adeguati? Perché non è intervenuta la Guardia Costiera?”. Schlein ha sottolineato che, sebbene i procedimenti giudiziari siano in corso, il silenzio politico su questa vicenda è ancora assordante. “La magistratura sta facendo il suo lavoro, ma c’è una domanda politica che aspetta ancora una risposta per le vittime e per i familiari che, a distanza di due anni, continuano a chiedere giustizia”, ha affermato.

Il Giardino di Alì a Crotone: un simbolo di memoria e speranza

Parallelamente alla veglia di Steccato di Cutro, la città di Crotone ha commemorato le vittime con una cerimonia presso il “Giardino di Alì”, il luogo simbolico intitolato al più piccolo dei migranti deceduti, sepolto nel cimitero cittadino e diventato il figlio di tutta la comunità crotonese.

Nel giardino, situato all’ingresso della città, sono stati piantati 94 alberi per ricordare gli adulti vittime del naufragio, accompagnati da 35 cespugli in memoria dei bambini che persero la vita. Durante la cerimonia, il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, ha ricordato come l’umanità non abbia colore politico e che la città non dimenticherà mai quel dramma. “In quei giorni terribili, istituzioni, forze dell’ordine, medici, volontari e cittadini sono stati uniti dal sentimento di solidarietà. Crotone non dimentica, Crotone non dimenticherà”, ha dichiarato.

Il prefetto di Crotone, Franca Ferraro, ha esortato i giovani a visitare il Giardino di Alì e a non dimenticare ciò che è accaduto, perché la memoria sia il primo passo verso un futuro più giusto e solidale.

La partecipazione delle istituzioni e il monito del presidente del Consiglio comunale di Catanzaro

Tra i presenti, il presidente del Consiglio comunale di Catanzaro, Gianmichele Bosco, che ha sottolineato l’importanza di un impegno concreto per evitare che simili tragedie si ripetano. “Il dramma di Cutro resta una ferita aperta e impone una riflessione profonda sulle politiche migratorie, che ancora oggi troppo spesso risultano inefficaci e prive di un approccio realmente umanitario”, ha dichiarato Bosco.

La sua presenza, insieme a quella del consigliere comunale Gregorio Buccolieri, ha rappresentato un segnale di vicinanza istituzionale e di impegno per promuovere politiche di accoglienza più giuste e sicure. Bosco ha ribadito che il ricordo delle vittime deve tradursi in azioni concrete, contrastando ogni forma di criminalizzazione di chi è costretto a lasciare la propria terra in cerca di un futuro migliore.

Un impegno che deve continuare

La veglia e la commemorazione non sono stati solo momenti di raccoglimento, ma anche un forte appello affinché il dramma dei migranti non venga ignorato. Due anni dopo il naufragio di Steccato di Cutro, il ricordo di quella strage rimane vivido e il bisogno di risposte ancora urgente. La mancanza di azioni concrete e il ritardo nel chiarire le responsabilità continuano ad alimentare la richiesta di giustizia.

Il messaggio emerso dalla notte di Cutro è chiaro: il sacrificio delle 94 vittime non deve essere vano. Serve un cambiamento nelle politiche migratorie, affinché tragedie come questa non si ripetano mai più. La memoria, il rispetto e la solidarietà devono tradursi in azioni concrete per garantire un sistema di accoglienza più giusto, sicuro e realmente umano.

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