Adottare un gelso potrebbe sembrare un’idea quantomeno stravagante, ma se pensiamo a ai benefici conseguenti all’adozione insolita, sicuramente sarebbe da considerare seriamente.
Nonostante la pandemia renderà questo Natale abbastanza diverso dagli altri, considerare dei regali ecosostenibili potrebbe dare un sapore più autentico a queste feste celebrate sottotono.
Quindi, se si cerca un’idea eticamente in linea alla sobrietà dei tempi, la scelta è proprio quella di adottare un gelso, a San Floro per la precisione.
Si tratta di un progetto di agricoltura condivisa che consente di avere un alberello di gelso calabrese. L’arbusto avrà il nome dell’adottante il quale potrà anche godere dei frutti prodotti.
Nella fattispecie, il progetto Nido di Seta prevede ovviamente la produzione di seta, ma anche quella di confetture e cosmetici; il tutto in nome della tradizione, ma anche nel rispetto dell’ambiente e del territorio.
L’adozione del gelso prevede un’iscrizione annuale rinnovabile, un certificato di adozione e la possibilità di controllare a distanza il gelso; ma garantisce anche una serie di prodotti della filiera.
Nella sottoscrizione è previsto anche l’ottenimento di un riconoscimento da parte dell’azienda produttrice, a secondo l’entità della donazione.
Il gelso come scelta di vita
Nel sito Nido di seta è interessante leggere le motivazioni di questa singolare iniziativa. Ma anche i motivi per cui tre giovani calabresi hanno preferito sfidare un territorio tanto difficile invece di emigrare. Scelta sicuramente più facile visto i tempi passati e futuribili.
“Nido di Seta è un gruppo di giovani calabresi che ha deciso di intraprendere una sfida ben precisa, ritornare e restare in Calabria. Le nostre parole chiave sono tutela dell’ambiente e del paesaggio, crescita del territorio e sviluppo sostenibile. Intendiamo ripartire dalla “terra”, la nostra, sfruttando le risorse che quest’ultima ci offre. Riprendendo l’antica filiera della gelsibachicoltura, e facendone la nostra attività principale, costruiamo giorno per giorno quel circuito virtuoso che riesce ad orchestrare artigianato, momenti culturali, artistici e culinari, rendendo casa nostra un polo di attrazione per il turismo nazionale e internazionale. Non è nostro intento fare retorica o sterile campanilismo, ciò che affermiamo e che facciamo, viene praticato con senso di appartenenza, ma allo stesso tempo professionalità e voglia di crescere.”
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