Di fronte alla levata di scudi dei sindacati, arriva per la seconda volta in una settimana l’apertura al dialogo da parte della Regione. A tenere aperti spiragli di confronto sulla vicenda dei lavoratori del Consorzio di bonifica dei Bacini settentrionali di Mormanno è l’assessorato regionale all’Agricoltura.
«SERVE RAGIONEVOLEZZA»
«Stupisce e non poco – dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – l’atteggiamento dei sindacati, che stanno affrontando questa vertenza da avvocati d’ufficio dello stesso ente consortile responsabile di una gestione opinabile del Consorzio, come fino a poche settimane fa le stesse sigle sindacali lamentavano, prima di cambiare improvvisamente rotta e dare alle stampe comunicati ricalcanti quelli a firma del Consorzio».
«C’è qualcosa di strano, in tale atteggiamento, che sfocia – sottolinea Gallo – in affermazioni inesatte, quando non false, molte volte strumentali, omettendo di rimarcare come la questione affondi le sue radici in tempi lontani: le maestranze reclamano 12 mensilità arretrate, che si trascinano incredibilmente da anni».
«Per questo, la Regione, a differenza di ieri – osserva Gallo –, è oggi impegnata in una legittima tutela degli interessi della collettività, peraltro finalizzata anche alla salvaguardia dell’opera fornita dai Consorzi sul territorio, come fatto, ad esempio, nel corso del 2020, garantendo agli 11 Consorzi calabresi uno stanziamento straordinario di oltre 3 milioni, per assicurare la puntuale erogazione del servizio irriguo. Inoltre, c’è da precisare, la Prefettura non ha mai redarguito la Regione, che a oggi resta l’unica ad aver risposto, peraltro con piena disponibilità, alle richieste sindacali».
«Peccato, però, che – aggiunge l’assessore – a ciò non abbia fatto riscontro altrettanta attenzione e che anzi, diversamente da quanto si afferma, sia stato più volte respinto l’invito a sospendere lo sciopero per ricercare, sia pur mantenendo lo stato di agitazione, ogni possibile soluzione utile alla risoluzione della vertenza, partendo da due punti irrinunciabili: favorire un’operazione verità e non vedere nella Regione un bancomat».
«Pure davanti a ciò – conclude Gallo –, per rispetto della verità e di tanti lavoratori e delle loro famiglie, oltre che del mondo agricolo, non viene meno il senso di responsabilità che a essi si deve. Come abbiamo fatto in questi giorni, continueremo a lavorare per ricercare le risposte utili, per quanto di nostra competenza, auspicando una volta ancora che la ragionevolezza torni a far da padrona e che tutti i protagonisti della vicenda scelgano, ognuno per la propria parte, di intraprendere un cammino che guardi anche al futuro e non solo alle problematiche presenti, figlie di un passato che punta pervicacemente a conservarsi».